L’opera di Giovanni Pisanu fonde con maestria tecnica e visione interiore, dando forma a un immaginario sospeso tra materia e sogno, tra realismo simbolico e surrealtà evocativa, in continua evoluzione.
Giovanni Pisanu, artista nuorese nato nel 1977, è una delle voci più distintive nel panorama dell’arte contemporanea sarda, con una produzione che si muove tra iperrealismo grafico, surrealismo narrativo e realismo magico. Ogni sua opera è frutto di una ricerca profonda e meticolosa, un cammino in cui la tecnica diventa mezzo espressivo al servizio di contenuti sospesi tra psicologia visiva e dimensione metafisica.
Formatosi all’Istituto d’arte “Francesco Ciusa” e successivamente all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari, Pisanu ha consolidato il suo stile grazie a un percorso accademico e professionale solido, arricchito da studi pedagogici e specializzazioni in restauro artistico e diritto culturale.
Tecnica, visione, rigore, simbolismo, arte figurativa, grafite, surrealismo, formazione, ricerca, sperimentazione, cultura visiva
Partendo da strumenti classici come grafite, matite colorate, sanguigna, pastelli, e arrivando all’uso dell’acquerello, olio, acrilico e marker, l’artista domina ogni mezzo espressivo. I suoi disegni colpiscono per la precisione quasi fotografica: elementi naturali come conchiglie, ritratti di bambini o volti segnati dal tempo emergono da superfici bianche come apparizioni tangibili, pur rimanendo sospese in un contesto rarefatto.
L’elemento surreale è parte integrante della sua estetica: i soggetti principali, nitidi e carichi di dettagli, si stagliano su sfondi ridotti, creando un effetto di isolamento percettivo che induce alla riflessione. Si tratta di una poetica del “nonluogo”, dove ogni scena sembra far parte di una narrazione interiore mai completamente svelata.
Oltre alla pratica artistica, Pisanu ha maturato una solida esperienza nella didattica, conducendo laboratori e corsi in cui trasmette la sua visione. La sua attività non si limita alla partecipazione a mostre collettive, ma si concentra sulla creazione su commissione, prediligendo qualità e intensità al posto della visibilità effimera.
Il riferimento a maestri come Giorgio de Chirico, René Magritte, Diego Velázquez, Nicola Pontormo, ma anche a figure sarde come Melkiorre Melis, Giuseppe Biasi e Bernardino Palazzi, arricchisce il suo universo artistico, proiettando la sua opera in una dimensione atemporale e profondamente identitaria.
Le opere di Pisanu non sono semplici rappresentazioni visive, ma portali verso un altrove interiore, capaci di interrogare, emozionare e trattenere lo sguardo. Il suo surrealismo non è fuga dalla realtà, ma una sua trasfigurazione poetica.