Il 28 aprile, la Sala Consiliare di Cagliari ospiterà la presentazione di un evento che mescola poesia, musica e storia. Alle 17.30, l’attore e autore Alessandro Pili, insieme ai Karma e a Elio, presenteranno il brano “Batteros – Sa Sardidade non este jogu”. L’incontro, moderato dal giornalista Enrico Pilia, sarà un viaggio attraverso la storia della Sardegna, rappresentata attraverso la bandiera dei Quattro Mori.
La genesi di “Batteros” e il significato profondo della bandiera dei Quattro Mori
La poesia nasce da una domanda posta dalla figlia di Alessandro Pili, che, curiosa, gli chiese cosa rappresentasse la bandiera sarda. Questo semplice gesto scatenò una riflessione profonda, spingendo l’autore a rivisitare i suoi studi di storia sarda, paleografia e diplomatica. “Batteros” racconta in ventuno versi l’origine della bandiera dei Quattro Mori, che simboleggia la sardità e celebra la vittoria della battaglia di Alcoraz nel 1096. Il percorso storico esplora il significato del sigillo dei Quattro Mori, dal 1297, quando la Sardegna divenne ufficialmente parte della Corona d’Aragona, fino all’uso della bandiera come simbolo dell’indipendentismo sardo nel XX secolo.
La trasformazione della poesia in canzone
Dalla poesia, il brano ha preso forma come una canzone, grazie alla collaborazione con il Maestro Davide Guiso. La melodia popolare e orecchiabile mira a raggiungere un vasto pubblico, permettendo a tutti, sardi e non, di comprendere il significato profondo della bandiera e della storia che rappresenta. L’artista Elio, ormai “Sardo di adozione”, ha dato un contributo speciale con la sua voce, offrendo un’interpretazione unica di questo omaggio alla sardità.
Collaborazioni e disponibilità del brano
La realizzazione di “Batteros” ha coinvolto numerosi talenti, tra cui il gruppo musicale Karma, con Francesca Lai e Davide Guiso, e il polistrumentista Luca Schirru. Il videoclip del brano, girato presso la Torre Saracena di Porto Corallo a Villaputzu, sarà proiettato durante l’evento. Inoltre, il brano sarà disponibile a partire dal 28 aprile su Spotify e YouTube, rendendo la storia della Sardegna accessibile a tutti.