25 Aprile a Cagliari: niente banda, ma risuona “Bella ciao”.

A Cagliari, per la Festa della Liberazione, niente banda musicale nella cerimonia ufficiale. In compenso, si è cantata “Bella ciao”, simbolo della Resistenza. L’ANPI protesta per la gestione “a doppio standard” degli eventi pubblici.

Una celebrazione in tono minore

Il 25 Aprile a Cagliari è stato celebrato in modo diverso dal solito. La banda musicale, presenza tradizionale della commemorazione, non è stata prevista quest’anno. Una decisione che ha suscitato critiche, soprattutto considerando che in città si sono comunque tenuti altri eventi pubblici, come le partite di calcio.
La cerimonia si è svolta davanti al Municipio di via Roma, con la deposizione della corona al Monumento ai Caduti. Presenti le autorità civili e militari, ma in un contesto definito da molti troppo sobrio.

L’ANPI alza la voce: “Scelte discutibili”

La sezione cagliaritana dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha espresso disappunto. «Comprendiamo la sobrietà per ragioni di sicurezza o ordine pubblico», ha spiegato un portavoce, «ma non possiamo accettare che sia un criterio a geometria variabile».
Infatti, se da un lato si evita la musica in una ricorrenza tanto significativa, dall’altro si autorizzano eventi sportivi che attirano centinaia di persone. Un contrasto che l’associazione giudica incoerente.

Il canto simbolico della Resistenza

Nonostante l’assenza della banda, non è mancata l’emozione. Un gruppo di cittadini ha intonato “Bella ciao”, il celebre inno della Resistenza italiana. Un gesto spontaneo che ha voluto sottolineare il valore della memoria e della libertà conquistata con il sacrificio.
Il canto collettivo ha riportato al centro lo spirito autentico della giornata, quello che dovrebbe unire al di là delle differenze ideologiche e politiche.

Una ricorrenza da onorare con coerenza

Il 25 Aprile rappresenta una delle date più importanti della storia italiana. Rispettarla significa anche garantire una commemorazione degna e coerente. Per l’ANPI e per molti cittadini, la scelta dell’amministrazione comunale di Cagliari sembra andare in direzione opposta.
Soprattutto in tempi difficili, ricordare la Liberazione non è solo un dovere civico, ma un’occasione per rinnovare l’impegno verso i valori democratici.

About Leandro Caterini

Nato a Tempio Pausania il 03/12/2002, studente di scienze politiche al quarto anno della triennale. Iscritto al secondo anno di un corso per fonici e appassionato di produzione musicale.

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