Uno spettacolo che unisce ironia pungente e riflessione civile. Marco Travaglio porta in scena il suo ultimo lavoro, “Il biglietto – l’anarchista nostra”, in un doppio appuntamento al Teatro Massimo di Cagliari.
Un viaggio nella recente storia d’Italia
Con “Il biglietto – l’anarchista nostra”, Marco Travaglio propone una rilettura degli ultimi anni della politica italiana, portando sul palco uno spettacolo satirico ma fortemente documentato. Lo spettacolo andrà in scena martedì 6 e mercoledì 7 maggio alle 21, all’interno del Circuito Sardegna.
Attraverso la sua narrazione tagliente, Travaglio esplora il modo in cui i poteri forti – dalla politica alla finanza, fino ai media – abbiano più volte ribaltato il voto popolare trasformando ogni tentativo di cambiamento in una nuova forma di restaurazione.
Politica, media e poteri forti nel mirino
Travaglio, con il suo consueto stile ironico e graffiante, non risparmia nessuno: Monti, Draghi, Letta, Renzi, Meloni. Tutti finiscono nel racconto come figure diverse dello stesso schema: quello di un’Italia che sembra incapace di emanciparsi da un’élite dominante.
In particolare, lo spettacolo mostra come i governi tecnocratici e le leadership camuffate da progresso abbiano, in realtà, perpetuato modelli di potere antiquati.
L’Italia tra Europa e Stati Uniti
Sul piano internazionale, l’autore riflette anche sull’eterna sudditanza dell’Italia verso l’Europa dei falchi e gli interessi geopolitici degli Stati Uniti. Un’Italia che, secondo Travaglio, finisce spesso per appoggiare conflitti e scelte strategiche contrarie ai propri interessi.
Dalla crisi ucraina ai rapporti con Cina, Russia, Israele e Hamas, lo spettacolo solleva interrogativi scomodi e invita il pubblico a non fermarsi alla superficie dell’informazione ufficiale.
Satira come strumento di consapevolezza
“Il biglietto – l’anarchista nostra” non è solo satira: è anche un invito alla riflessione, un’esortazione a non arrendersi al pensiero unico, a interrogarsi sulle verità imposte dai media e dai governi.
Travaglio usa il teatro come spazio di confronto e stimolo intellettuale, in un momento storico in cui la libertà di pensiero è sempre più sotto pressione.