Un evento culturale per riscoprire e valorizzare una delle maschere più affascinanti della tradizione siniscolese, tra riti dionisiaci, suoni ancestrali e memoria collettiva.
Il 4 maggio a Siniscola si terrà un importante convegno dedicato a Su Tintinnatu, la storica maschera tradizionale siniscolese. L’evento, organizzato dall’associazione culturale Sos Tintinnatu, si svolgerà nella sede della Protezione Civile Ferris Tedde, in Piazza San Giovanni. Sarà un’occasione unica per approfondire l’origine e l’evoluzione di questa figura legata alla cultura barbaricina.
Nata nel 2015, l’associazione Sos Tintinnatu si impegna da dieci anni nella tutela delle tradizioni popolari di Siniscola. In particolare, promuove la conoscenza e la diffusione di questa maschera, simbolo di identità e radici profonde. Il presidente Francesco Congia sottolinea: «Il nostro obiettivo è far conoscere questa figura anche fuori dal territorio, mantenendone intatta l’autenticità».
La maschera di Su Tintinnatu è facilmente riconoscibile: abiti tradizionali scuri, volto spesso celato, e soprattutto i campanacci, simbolo sonoro che dà il nome alla figura stessa. Il termine “Tintinnatu” richiama il suono dei sonagli, mentre “Tintincatu” evoca la danza rituale legata a riti arcaici. Questo personaggio è associato a figure storiche locali, come quella di Vittorio Angus, che nell’Ottocento attraversava i villaggi con un’energia misteriosa.
Tra i relatori del convegno interverranno studiosi e appassionati: Antonio Depere, Caterina Orta, Antonio Murru, Pier Gavino Sedda e Stefania Javra. Durante l’evento verrà anche presentata una pubblicazione con immagini fotografiche e approfondimenti, frutto del lavoro dell’associazione.
Un pensiero sarà dedicato anche ai fondatori e ai membri storici del gruppo, tra cui Giuseppe Salvatore Funedda e i compianti Salvatore Carla, Giovanni Maria Luzzu e Giuseppe Nicolai. Il loro impegno ha reso possibile il recupero di questa antica maschera.
Il coinvolgimento dei più giovani è centrale nel progetto: bambini e ragazzi sono chiamati a scoprire, vivere e tramandare Su Tintinnatu, perché la tradizione continui a suonare forte, come i suoi campanacci, nel cuore della Barbagia.