Nel cuore dell’Ogliastra, alcune antichissime formazioni calcaree hanno protetto specie botaniche rare dalle glaciazioni. Un museo vivente tra le montagne più misteriose della Sardegna, dove natura e storia si fondono in un ecosistema unico al mondo.
Un ecosistema irripetibile nel cuore della Sardegna
Passeggiare tra i Tacchi di Ulassai, Perda Liana o Jerzu significa immergersi in un paesaggio primitivo. Le pareti verticali e i canyon profondi nascondono una biodiversità eccezionale. Alcune delle piante sopravvissute in queste aree risalgono a epoche precedenti alle glaciazioni, rendendo questi ambienti simili a musei viventi della botanica. Oltre alla flora, anche la fauna è ricchissima. Tra i pendii si possono osservare rapaci come l’aquila reale e il grifone, protetti e monitorati da enti naturalistici locali. Il paesaggio offre sentieri per escursionisti, speleologi e appassionati di natura. I Tacchi rappresentano oggi un simbolo di resilienza naturale, e sono valorizzati attraverso attività didattiche e turistiche promosse da realtà come il CEAS Ogliastra e dal Parco Geominerario della Sardegna. Un patrimonio da scoprire con lentezza, lasciandosi guidare dal silenzio della pietra e dal profumo della macchia mediterranea.
Tacchi e biodiversità: un archivio naturale del passato
I Tacchi d’Ogliastra sono considerati veri e propri archivi naturali. Questi habitat conservano il DNA vegetale di piante che non esistono altrove. La presenza di specie uniche testimonia un’evoluzione indipendente, avvenuta in condizioni particolari. Questo fenomeno è possibile solo in luoghi molto isolati e protetti, come le gole rocciose di questi monti. Gli studiosi li definiscono “rifugi glaciali”, perché hanno protetto le piante dai climi estremi per oltre diecimila anni. Non è raro trovare esemplari di Genista aetnensis, Centaurea horrida o altre rarità botaniche. Questi luoghi sono diventati un laboratorio a cielo aperto per università e centri di ricerca. La Regione Sardegna promuove progetti di conservazione della flora e della fauna nei Tacchi, anche in collaborazione con l’Università di Cagliari. Oggi più che mai, conoscere e proteggere questo fragile ecosistema è una sfida che riguarda tutti.