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Sotto il centro di Chieti si cela un capolavoro dell’ingegneria romana. Un complesso di cisterne ipogee di 3000 metri quadrati, perfettamente conservato. L’impianto forniva acqua alle antiche terme e testimonia l’ingegno costruttivo dei Romani.
Una città invisibile sotto i piedi dei teatini
Passeggiando per le vie del centro storico di Chieti, pochi immaginano cosa si nasconda sotto il manto stradale. Esattamente sotto la città moderna si estende un vasto sistema di cisterne romane, capolavoro dell’ingegneria idraulica antica. Questo tesoro ipogeo risale a oltre duemila anni fa. È stato realizzato per alimentare con l’acqua le terme romane che sorgevano in superficie. Oggi, l’intero impianto si conserva in condizioni eccellenti. Il complesso, noto come Cisterna delle Terme Romane, occupa circa 3000 metri quadrati. Per avere un’idea più chiara, si tratta di una superficie paragonabile a mezzo campo da calcio. All’interno, si trovano nove camere comunicanti, ognuna lunga circa 60 metri. Questo sistema sotterraneo è rimasto per secoli nascosto, ma oggi rappresenta uno dei più importanti siti archeologici della regione. Il Comune di Chieti ha avviato diversi progetti per la valorizzazione del sito, che è visitabile su prenotazione.
Un capolavoro idraulico firmato dall’antica Roma
Il sistema delle cisterne sotterranee di Chieti dimostra quanto fosse avanzata la tecnologia idraulica in epoca romana. Le camere ipogee erano costruite con materiali resistenti all’umidità. I Romani utilizzavano calcestruzzo idraulico, archi a botte e condotte perfettamente orientate. L’acqua piovana o quella trasportata dagli acquedotti veniva convogliata, raccolta e distribuita in modo efficiente. Queste soluzioni, che ancora oggi stupiscono per precisione e durata, servivano a rifornire le terme pubbliche e altre strutture urbane. “L’arte dell’acqua era per i Romani scienza e visione urbana”, spiega uno degli archeologi coinvolti nei lavori di studio. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo ha inserito il sito tra quelli di rilevanza nazionale. Le visite guidate permettono di scoprire anche gli elementi architettonici delle camere sotterranee: volte, pilastri, e cunicoli che raccontano la vita quotidiana della Teate Marrucinorum, l’antica Chieti romana.
Chieti, tra superficie e profondità: un patrimonio da riscoprire
Mentre la città moderna si sviluppa tra palazzi, uffici e strade trafficate, nel sottosuolo si conserva la sua anima più antica. Chieti sotterranea è un esempio straordinario di come l’archeologia urbana possa convivere con la vita quotidiana. Il fascino delle cisterne risiede anche nella loro posizione invisibile. Camminare sopra un antico impianto idrico romano senza rendersene conto è un’esperienza unica. Per questo motivo, le amministrazioni locali promuovono la conoscenza di questo patrimonio. Ogni anno, durante eventi come le Giornate Europee del Patrimonio, si organizzano visite guidate e laboratori didattici. “La storia di Chieti si legge anche sottoterra”, dicono le guide che accompagnano i visitatori nelle gallerie. Il progetto “Chieti Sotterranea” ha coinvolto scuole, università e associazioni culturali. Tra le più attive, l’Associazione Chieti Sotterranea, che promuove tour e attività divulgative. Scoprire la città d’acqua nascosta sotto Chieti significa riscoprire un passato che vive ancora oggi.
