Poche donne ai vertici: le sfide dell’ingegneria economica

La scarsa presenza femminile nelle posizioni apicali: solo il 13% delle ingegneri ricopre ruoli dirigenziali, a fronte di una netta predominanza maschile, in un contesto in cui le sfide della valorizzazione del patrimonio costruito e dell’innovazione tecnologica sono sempre più urgenti.

La seconda Giornata nazionale dell’Ingegneria Economica ha focalizzato l’attenzione sulla valorizzazione del patrimonio costruito, un tema cruciale per il futuro delle nostre città e delle infrastrutture. Organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) in collaborazione con l’Ance, l’evento ha messo in evidenza l’importanza del Partenariato pubblico-privato (PPP) per il rinnovamento delle città, con l’intervento di esperti del settore.

Il profilo degli ingegneri in Italia: tra ruolo dirigente e sfide professionali

Un’analisi condotta dal Centro studi CNI ha rivelato dati preoccupanti riguardo alla bassa presenza femminile nei ruoli dirigenziali. Solo il 13% delle posizioni apicali nel settore ingegneristico sono ricoperte da donne, mentre l’87% degli ingegneri dirigenti sono uomini. Questo dato evidenzia una forte disparità di genere che persiste nel panorama professionale italiano. Inoltre, la fascia di età predominante tra gli ingegneri in posizioni di leadership è quella tra i 46 e i 55 anni, seguita da quella tra i 56 e i 65 anni. Il 61,2% di questi ingegneri occupa il ruolo di direttore tecnico, mentre solo una piccola parte (il 10,5%) ricopre ruoli strategici come la pianificazione strategica.

Territori e settori dominanti: il panorama italiano

Dal punto di vista geografico, il 27% degli ingegneri manager si trova nel Nord-Ovest, con una presenza significativa anche al Sud e nelle isole. Le regioni con il maggior numero di ingegneri in ruoli dirigenziali sono Lombardia e Lazio. Per quanto riguarda i settori, i ingegneri civili rappresentano il 28,8% del totale, seguiti dagli ingegneri meccanici (15%) e elettronici (10,7%).

Le motivazioni dietro l’iscrizione all’Albo

Un altro aspetto rilevante riguarda le motivazioni degli ingegneri nell’iscriversi all’Albo professionale. Il 38,2% lo fa per l’obbligo professionale, mentre il 35,6% desidera mantenere il titolo di “ingegnere”. Un 32,9% afferma di farlo per un senso di appartenenza alla categoria.

I temi discussi: dal patrimonio costruito all’Intelligenza Artificiale

I lavori del convegno hanno affrontato, oltre alla valorizzazione del patrimonio costruito, anche la sostenibilità degli investimenti. Interventi significativi sono stati quelli di Stefano Betti, vice presidente di Ance, che ha sottolineato l’importanza di una normativa urbanistica adeguata alle trasformazioni delle città, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e all’housing sociale. Un altro tema affrontato è stato l’uso crescente dell’Intelligenza Artificiale nel settore ingegneristico, con testimonianze pratiche sui benefici e le sfide legate alla digitalizzazione. I partecipanti hanno esplorato come l’AI stia trasformando i processi decisionali e operativi, rendendo i progetti più efficienti ma sollevando anche nuove questioni etiche e professionali.

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