Bankitalia ed Intelligenza artificiale in Italia: un quarto dei lavoratori già la utilizza
Circa un italiano su quattro, secondo un recente studio pubblicato dalla Bankitalia, ha utilizzato strumenti di intelligenza artificiale generativa per motivi professionali nei 12 mesi precedenti all’indagine, svolta tra agosto e settembre 2024.
L’utilizzo è più diffuso tra giovani, uomini e lavoratori attivi nei settori dell’informazione e comunicazione, dell’istruzione e della ricerca scientifica. Questo dato dimostra come l’IA generativa stia diventando una risorsa sempre più integrata nel contesto lavorativo italiano, con un impatto crescente in termini di produttività e trasformazione dei processi.
Le aspettative dei lavoratori: produttività e nuove opportunità
Il report, intitolato “Uso e impatto dell’IA generativa: evidenze dalle famiglie italiane”, evidenzia anche un aspetto interessante: i giovani lavoratori e chi è impiegato nei settori digitali mostrano maggiore fiducia nei confronti dell’IA, prevedendo un impatto positivo sulle proprie carriere. In particolare, si aspettano un aumento della produttività e la possibilità di accedere a nuove opportunità lavorative.
Bankitalia e l’uso interno dell’IA: efficienza e trasparenza
Oltre all’analisi dell’impatto sociale, Bankitalia ha anche condiviso l’esperienza maturata nell’uso interno dell’intelligenza artificiale, in particolare nella gestione delle segnalazioni regolamentari. L’adozione di questi strumenti ha portato a miglioramenti significativi nella qualità dei dati e nell’efficienza operativa.
Bankitalia sottolinea l’importanza di partire in piccolo, dimostrare il valore aggiunto dell’IA e garantire una comunicazione trasparente dei risultati. Servono competenze specialistiche, team multidisciplinari e investimenti mirati per integrare l’IA nei processi organizzativi.
L’Italia verso un futuro digitale
L’indagine dimostra come l’intelligenza artificiale generativa sia già parte integrante del mondo del lavoro in Italia e come il suo impiego sia destinato a crescere. Le istituzioni e le imprese dovranno accompagnare questa transizione, investendo in formazione, ricerca e infrastrutture tecnologiche per garantire un’evoluzione equa e sostenibile del mercato del lavoro.