La cerimonia dei Nastri d’Argento 2025 celebra il talento del cinema breve italiano, premiando due opere intense e attuali, nel ricordo affettuoso di Stefano Amadio.
Durante la cerimonia di premiazione dei Nastri d’Argento Corti 2025, svoltasi a Roma, sono stati premiati i cortometraggi “Marcello” di Francesca Olivieri e “Playing God” di Simone Gandolfo. Due opere profondamente diverse ma unite dalla capacità di raccontare storie complesse in pochi minuti, con un linguaggio cinematografico potente ed essenziale.
“Marcello” vince per la narrazione poetica del quotidiano
Il corto “Marcello”, diretto da Maurizio Lombardi, si è aggiudicato il premio per il miglior cortometraggio grazie alla sua intensità narrativa e alla capacità di emozionare con una storia semplice ma profondamente umana. Il film affronta il tema della solitudine, della memoria e del bisogno di riconnessione, con uno stile delicato e visivamente curato.
“Playing God”: tra etica e tecnologia
Con una prospettiva opposta, il cortometraggio “Playing God”, diretto da Simone Gandolfo, porta lo spettatore in un futuro inquietante dove la scienza si scontra con i limiti morali dell’uomo. Il corto esplora temi come bioetica, tecnologia e potere decisionale sulla vita, offrendo uno sguardo attuale e provocatorio su dilemmi contemporanei.
Un’edizione nel segno della memoria di Stefano Amadio
La serata è stata anche un’occasione per ricordare il giornalista e critico Stefano Amadio, figura centrale nella promozione del cinema indipendente e cortometraggistico in Italia. Un omaggio sentito è stato dedicato alla sua passione e dedizione verso il mondo del cinema italiano.
I Nastri d’Argento: una vetrina prestigiosa per il corto d’autore
Promossi dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI), i Nastri d’Argento per i cortometraggi rappresentano un riconoscimento fondamentale per autori emergenti e consolidati. La premiazione annuale contribuisce a valorizzare il cinema breve come forma espressiva autonoma, capace di raccontare storie intense, innovative e spesso più audaci del lungometraggio.