“K.I.nd of Human” in tournée in Sardegna: danza e intelligenza artificiale a confronto
Arriva in Sardegna la nuova creazione coreografica “K.I.nd of Human” firmata dalla danzatrice e coreografa Roberta Pisu, in scena dal 14 al 17 aprile per la Stagione di Danza 2024-2025 organizzata dal CeDAC Sardegna, all’interno della rassegna “Pezzi Unici”.
Un’opera intensa e riflessiva, prodotta da Arcis_Collective, che affronta con eleganza e profondità il tema della fragilità umana nell’epoca dominata dall’intelligenza artificiale.
Quattro tappe in Sardegna per un viaggio tra danza e tecnologia
La tournée toccherà quattro città sarde:
- Alghero, lunedì 14 aprile alle ore 21 al Teatro Civico “Gavì Ballero”
- Macomer, martedì 15 aprile alle ore 20.30 al Teatro Costantino
- San Gavino Monreale, mercoledì 16 aprile alle ore 21 al Teatro Comunale
- Cagliari, giovedì 17 aprile alle ore 20.30 al Teatro Massimo
Una partitura gestuale che indaga l’essenza umana
In scena i danzatori Fabio Calvisi, Vittoria Franchina, Elisabet Morera Nadal e Cristian Cucco danno vita a una rigorosa partitura gestuale, dove emergono emozioni e contrasti tra meccanicità e imperfezione umana.
Il titolo “K.I.nd of Human” gioca con l’acronimo tedesco “K.I.” (Künstliche Intelligenz) e l’inglese “kind” (gentilezza o tipo), suggerendo una riflessione simbolica sull’umanità contemporanea.
Un racconto per quadri tra musica, luci e movimento
La colonna sonora originale è firmata da Leonhard Kuhn ed eseguita dal vivo dall’Arcis Saxophon Quartett. Il disegno luci è curato da Michael Heidinger, il suono da Diana Hütter, mentre i costumi sono di Bregje van Balen, con l’assistenza di Lucia Zettl.
Il risultato è un racconto per quadri visivi e sonori, in cui la danza diventa linguaggio universale per raccontare la condizione umana, tra passioni, dolori, caducità e memoria.
L’unicità dell’essere umano come atto di resistenza
«Siamo unici. Siamo umani» – afferma Roberta Pisu, sottolineando il rischio che l’evoluzione tecnologica metta in crisi l’essenza stessa della nostra identità individuale. La sua opera ci invita a riscoprire l’unicità dei sentimenti umani, come il sorriso spontaneo o le lacrime per empatia.