Magica Sardegna

unica radio
Unica Radio Podcast
Magica Sardegna
Loading
/

Tra miti e simboli: il mondo magico di Claudia Zedda voce della Sardegna ancestrale. In un intreccio di parole rituali e tradizioni Claudia Zedda restituisce voce e dignità alla cultura orale e ai simbolismi della Sardegna mescolando l’antropologia alla scrittura e alla magia. Un’intervista per scoprire il suo universo di leggende fate e antichi saperi.

Il cuore antico della Sardegna secondo Claudia Zedda

Nel panorama culturale contemporaneo, pochi nomi riescono a evocare con altrettanta intensità l’anima profonda della Sardegna quanto Claudia Zedda. Scrittrice, antropologa, ricercatrice e madre, Zedda abita da sempre quel confine sottile tra realtà e immaginazione, trasformando racconti popolari e riti ancestrali in materia narrativa. Ogni sua storia contiene un intreccio di simboli, un filo che unisce passato e presente, mitologia e identità. Lavora sul campo, raccoglie racconti tramandati a voce nei paesi dell’entroterra, interroga anziane custodi di segreti e usanze, filtra tutto attraverso uno sguardo antropologico e una scrittura evocativa.

Secondo Zedda, ogni gesto, ogni parola, ogni silenzio della tradizione sarda porta con sé un significato simbolico profondo. In Cagliari, dove vive e lavora, cura progetti di ricerca e divulgazione attraverso il suo sito Claudia Zedda e collabora con realtà culturali locali. I suoi romanzi e saggi non si limitano a raccontare storie: ricostruiscono mondi, rievocano riti dimenticati, spiegano valore di gesti quotidiani, come il legare un nastrino rosso al polso di un neonato per proteggerlo dal malocchio. Il suo approccio multidisciplinare permette di avvicinare il grande pubblico alla cultura sarda attraverso uno sguardo nuovo, affascinante, profondamente rispettoso delle sue origini.

Alla scoperta delle leggende e dei riti magici dell’isola

Durante l’intervista, Claudia Zedda parla della Sardegna come di una creatura viva. Secondo lei, l’isola possedeva un’anima e ogni leggenda ne rappresenta una delle sue molteplici voci. Le sue ricerche spaziano dai culti lunari alle figure delle janas, le fate delle montagne, passando per il mito della Dea Madre e le celebrazioni legate al ciclo delle stagioni. Ogni racconto custodisce un insegnamento, una memoria antica. Claudia non cerca la verità storica, ma quella culturale, la traccia invisibile che lega le generazioni e che spesso solo le donne conservano, nelle case di Orgosolo, nei cortili di Oliena, nelle veglie notturne.

Tra i suoi libri più significativi figurano “Creature fantastiche in Sardegna” e “Janàsa”, opere che testimoniano un lungo lavoro di ricerca e ascolto. I testi vengono utilizzati anche in progetti scolastici e in percorsi formativi promossi dal Comune di Cagliari e da associazioni culturali come Il Crogiuolo. Il suo lavoro riesce a mettere in rete persone, storie, riti, in una Sardegna che non smette mai di raccontarsi, trasformandosi in parola scritta, gesto teatrale o incontro pubblico. Claudia porta avanti questo lavoro con rigore scientifico, ma anche con delicatezza emotiva, mantenendo sempre un legame autentico con le sue radici.

Una strega contemporanea tra scrittura e antropologia

Chi conosce Claudia Zedda la definisce spesso una “strega contemporanea”. Non per un vezzo stilistico, ma per la capacità di leggere il mondo con occhi altri, di vedere oltre l’apparenza e raccogliere saperi sommersi. La sua figura pubblica si costruisce su un equilibrio tra il rigore della ricerca antropologica e la libertà dell’immaginazione narrativa. Durante i suoi laboratori e le sue presentazioni, Claudia ama indagare i simbolismi dietro ogni racconto tradizionale, offrendo chiavi di lettura che uniscono cultura e spiritualità. Lo fa con gentilezza, con precisione, senza forzare l’interpretazione, ma accompagnando il lettore e l’ascoltatore in un percorso di riscoperta personale.

Sul suo blog e nei progetti curati con la casa editrice Condaghes, Zedda racconta spesso delle sue esperienze come madre e della trasmissione dei saperi familiari. La maternità rappresenta per lei un ulteriore elemento di connessione con l’archetipo della Madre Terra, che ricorre spesso nei suoi scritti. La figura della donna custodisce per Claudia il ruolo di memoria vivente della comunità: era colei che ricorda, che tramanda, che protegge. In questo senso, anche il suo essere strega non evoca l’immagine stereotipata della magia, ma una conoscenza profonda, antica, legata alla terra e ai cicli della natura.

About Roberta Grazzini

Artista Spirituale. Amo il canto, il ballo, la musica e le esperienze sensoriali. Esprimo la mia essenza portando il messaggio della comunicazione spirituale tra il visibile e l'invisibile, per ritrovare la propria vera ed unica autenticità, in questo cammino di esperienza chiamato vita.

Controlla anche

Le misteriose “Case delle Fate” della Sardegna: un viaggio tra storia e leggenda

Nei dintorni di Nuoro, la Sardegna custodisce il segreto delle “Domus de Janas”, antiche tombe …