
Ospite di oggi, Lia Careddu è un’attrice che ha saputo reinventarsi tra teatro, cinema e televisione, diventando un punto di riferimento nel panorama culturale sardo.
Ogni martedì, “Ciak in Sardegna” porta gli spettatori alla scoperta degli artisti dell’isola, raccontando il loro cammino tra cinema, teatro e televisione, con un focus sulle esperienze e le sfide del panorama audiovisivo locale.
Lia Careddu: un viaggio appassionato tra teatro e cinema, dalla Sardegna al mondo
L’arte del teatro è stata il filo conduttore della vita di Lia Careddu, un’attrice che ha dedicato più di trent’anni alla ricerca e all’esplorazione di diverse forme artistiche. Nata a Siurgus Donigala, un piccolo paese della Sardegna, Lia si avvicinò al mondo della recitazione fin da giovanissima. La sua passione per il teatro nacque tra le mura dell’oratorio del suo paese, dove partecipò a diverse rappresentazioni. A 15 anni, un incontro casuale con un libro di Shakespeare, trovato in una biblioteca mobile, segnò una tappa fondamentale nella sua crescita artistica, facendo nascere un amore che sarebbe durato tutta la vita.
Il trasferimento a Cagliari negli anni ’70 fu determinante per il suo percorso formativo. Qui Lia si iscrisse a un corso di recitazione tenuto dal celebre Alberto Melis. Questo studio approfondito culminò nella sua prima grande esperienza sul palcoscenico, con la messa in scena de “La Cantata del fantoccio lusitano”. La vera svolta della sua carriera arrivò però nel 1972, quando fu chiamata a sostituire un’attrice malata in “Quelli delle labbra bianche”, un’opera di Francesco Masala, con la regia di Giacomo Colli. Questa esperienza segnò l’ingresso di Lia nel Teatro Stabile, un passaggio che le aprì le porte del panorama teatrale professionale.
Un’attrice versatile tra teatro, cinema e televisione
Negli anni successivi, Lia ha saputo costruire una carriera solida e versatile, che l’ha vista protagonista tanto nel teatro regionale quanto in produzioni nazionali e internazionali. La sua formazione e le sue esperienze l’hanno portata a lavorare su testi di autori classici come Pirandello e Shakespeare, ma anche su opere contemporanee di autori italiani e internazionali. Con la sua versatilità, Lia ha esplorato le sfumature della recitazione in vari ambiti, passando dal cinema alla televisione, senza dimenticare la sua presenza anche in ambito radiofonico.
Il suo percorso artistico non si è limitato solo alla recitazione. Lia ha infatti partecipato attivamente a numerosi progetti educativi, impegnandosi nella formazione dei giovani talenti attraverso iniziative interdisciplinari. La sua esperienza sul palco e la sua passione per il teatro l’hanno resa una figura di riferimento per tanti giovani che si affacciano al mondo dell’arte. Oltre alla sua carriera professionale, Lia è anche un punto di riferimento per le nuove generazioni di attori e registi sardi, che hanno avuto modo di apprendere da lei i segreti e la magia della recitazione.
Il teatro come arte della narrazione: la lezione di Lia Careddu
In un’epoca in cui la cultura spesso rischia di perdere il suo spazio, Lia Careddu continua a essere una delle voci più autorevoli del teatro in Sardegna. Con la sua carriera, che ha spaziato tra numerosi generi e linguaggi, Lia è riuscita a mantenere viva la tradizione teatrale, portando sul palco opere di autori come Goldoni e Pirandello. Allo stesso tempo, ha saputo reinventarsi anche in nuovi contesti, adattando la sua recitazione a produzioni teatrali innovative e sperimentali, che hanno coinvolto anche giovani registi e attori emergenti.
L’interesse per il cinema e la televisione ha arricchito ulteriormente la sua carriera. Lia, infatti, ha partecipato a diverse produzioni cinematografiche, tra cui alcune di respiro internazionale, e ha preso parte anche a sceneggiati che le hanno permesso di mettersi alla prova con nuovi linguaggi e tecniche di recitazione. La sua capacità di adattarsi a contesti diversi le ha conferito una reputazione di grande professionalità e competenza, che la rende una delle figure di spicco nel panorama culturale sardo.