Girovita e cancro, nuova luce sui fattori di rischio

Uno studio presentato al Congresso europeo sull’obesità a Malaga suggerisce che la circonferenza della vita potrebbe essere un indicatore più preciso del Bmi per valutare il rischio di cancro legato all’obesità negli uomini.

Le dimensioni corporee e il peso in eccesso, tradizionalmente valutati attraverso l’indice di massa corporea (Bmi), rappresentano fattori di rischio consolidati per diverse tipologie di cancro. Tuttavia, una recente ricerca, destinata a essere presentata all’Eco 2025 a Malaga, in Spagna, dall’11 al 14 maggio, mette in discussione la centralità del Bmi come indicatore affidabile. Lo studio evidenzia come la circonferenza della vita possa rivelarsi un marcatore di rischio più significativo negli uomini, ma non nelle donne, per lo sviluppo di tumori correlati all’obesità. Questa scoperta apre nuovi scenari nella ricerca oncologica, suggerendo la necessità di riconsiderare i metodi di valutazione del rischio.

Gli scienziati, che hanno collaborato con l’European Association for the Study of Obesity (EASO), sottolineano l’importanza di analizzare la distribuzione del grasso corporeo, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul peso totale. La circonferenza della vita, infatti, fornisce informazioni preziose sull’accumulo di grasso addominale, un fattore di rischio noto per diverse patologie, tra cui il cancro.

La circonferenza della vita come nuovo indicatore di rischio

L’attenzione si sposta quindi sulla circonferenza della vita, un parametro che riflette l’accumulo di grasso viscerale, associato a un maggiore rischio di sviluppare tumori. Il grasso viscerale, infatti, rilascia sostanze infiammatorie e ormoni che possono favorire la crescita delle cellule tumorali. Lo studio, condotto su un ampio campione di individui, analizza la correlazione tra circonferenza della vita, Bmi e incidenza di tumori legati all’obesità. I risultati mostrano una forte associazione tra circonferenza della vita elevata e rischio di cancro negli uomini, indipendentemente dal loro Bmi. Nelle donne, invece, la correlazione risulta meno evidente. Gli esperti ritengono che le differenze di genere possano essere attribuite a fattori ormonali e alla diversa distribuzione del grasso corporeo. La ricerca, che gode del supporto della Sociedad Española de Obesidad (SEEDO), evidenzia l’importanza di considerare la circonferenza della vita come un indicatore di rischio indipendente, soprattutto negli uomini.

Implicazioni per la prevenzione e la ricerca futura

Questi risultati potranno avere importanti implicazioni per la prevenzione del cancro. La misurazione della circonferenza della vita, un metodo semplice e non invasivo, può essere utilizzata per identificare gli individui a maggiore rischio e per personalizzare le strategie di prevenzione. Inoltre, lo studio apre nuove prospettive per la ricerca futura. Gli scienziati intendono approfondire i meccanismi biologici che collegano la circonferenza della vita al rischio di cancro, con l’obiettivo di sviluppare nuove terapie e strategie di prevenzione. La Comunidad de Andalucía patrocinerà l’evento.

About Fabio Fiorellino

Nato e cresciuto a Cagliari, ho una Laurea Triennale in Scienze Politiche e una Laurea Magistrale in Storia e Società all'Università degli Studi di Cagliari. Sono un appassionato di libri e di musica, in particolare di quella britannica.

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