In occasione della XXI edizione della Settimana di azione contro il razzismo a Cagliari il 20 marzo presso la MEM si è svolta una iniziativa sull’educazione, dello sport, dell’arte e della cultura con un collegamento in diretta con Edith Bruck.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, il 20 marzo presso la MEM di Cagliari, si è svolto un progetto di sensibilizzazione promosso da RadUni e l’Associazione Benny Nato e UNAR promuove da anni la Settimana di azione contro il razzismo con l’obiettivo di realizzare in tutto il territorio nazionale attività di sensibilizzazione e informazione volte a favorire la cultura della parità di trattamento, del rispetto reciproco e della valorizzazione delle differenze.
Edith Bruck, nata nel 1931 in Ungheria e naturalizzata italiana, rappresenta una delle figure più significative della letteratura e della memoria del Novecento. Artista poliedrica, ha espresso il suo talento attraverso la poesia, la scrittura e la regia, lasciando un’impronta indelebile nella cultura italiana ed europea. Tuttavia, la sua notorietà non si deve soltanto alle sue opere, ma anche al suo ruolo fondamentale come testimone diretta della Shoah.
Sopravvissuta all’orrore dei campi di sterminio nazisti, Edith Bruck ha dedicato la sua vita a raccontare l’indicibile, trasformando la sua esperienza in una testimonianza preziosa per le generazioni future. La sua opera letteraria, intrisa di dolore e speranza, permette di mantenere vivo il ricordo di una delle pagine più buie della storia contemporanea.
L’importanza della memoria attraverso la letteratura
I libri di Edith Bruck costituiscono un ponte tra il passato e il presente, offrendo una narrazione diretta e autentica della tragedia vissuta nei lager. Attraverso opere come Il pane perduto, finalista al Premio Strega, l’autrice racconta la sua esperienza ad Auschwitz e il difficile ritorno alla vita dopo l’orrore. La sua scrittura, caratterizzata da un linguaggio essenziale ma intenso, permette ai lettori di avvicinarsi emotivamente ai fatti storici, comprendendo l’importanza della memoria come strumento di consapevolezza e prevenzione.

Le sue testimonianze non si limitano alla letteratura: Edith Bruck ha utilizzato anche il cinema e il teatro per raccontare la Shoah e il suo impatto sulla società contemporanea. Il suo impegno civile e artistico l’ha resa una delle voci più autorevoli nella divulgazione storica, contribuendo a contrastare il negazionismo e l’oblio.
Un’eredità destinata a durare
L’opera di Edith Bruck non si esaurisce nel racconto del passato, ma rappresenta un monito per il futuro. La sua capacità di trasformare il dolore in testimonianza attiva permette di trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria storica. Il filo della sua narrazione, partito dai tragici eventi di Auschwitz, continua a intrecciarsi con il presente e il futuro, offrendo una riflessione profonda sulla necessità di non dimenticare mai.