Cancro e invecchiamento, lo studio dimostra il legame

I ricercatori Ifom e Cnr Pavia approfondiscono il legame tra cancro e invecchiamento, evidenziando il fatto che metà delle diagnosi di cancro riguardano persone sopra i 70 anni. Un’analisi che aiuta a comprendere meglio le sfide della medicina moderna.

L’invecchiamento e il cancro sono due fenomeni strettamente legati, ma la comprensione di questa connessione complessa rimane una delle sfide più grandi della medicina contemporanea. Secondo una ricerca condotta dai ricercatori di Ifom (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) e dal Cnr di Pavia, la relazione tra queste due condizioni appare sempre più chiara. Lo studio ha evidenziato che, mentre la speranza di vita è aumentata grazie ai progressi medici, anche l’incidenza del cancro cresce in maniera proporzionale, specialmente nelle persone di età superiore ai 70 anni. Questi dati suggeriscono che l’invecchiamento rappresenta un fattore di rischio significativo per la comparsa di questa malattia, una delle principali cause di morte nel mondo.

Le statistiche mostrano che circa la metà delle diagnosi di cancro riguarda gli over 70. Questo fenomeno non è casuale. Con l’avanzare dell’età, le cellule del corpo accumulano danni genetici che possono favorire lo sviluppo di tumori. Le difese immunitarie si indeboliscono e la capacità di riparare i danni cellulari diminuisce, creando un terreno fertile per le cellule tumorali. Per esempio, il rischio di cancro al polmone, al seno e alla prostata cresce significativamente nelle persone più anziane. Di pari passo, la ricerca ha mostrato come le mutazioni genetiche accumulate nel corso della vita aumentano le probabilità di sviluppare un tumore. Il fenomeno dell’invecchiamento cellulare, che rende le cellule meno efficienti, è uno dei principali meccanismi che favorisce il cancro.

La ricerca di Ifom e Cnr Pavia: il punto sulla correlazione

Nel corso della ricerca, i ricercatori hanno esaminato come l’invecchiamento possa interagire con i meccanismi biologici alla base della formazione dei tumori. Secondo lo studio condotto dai ricercatori Ifom e Cnr di Pavia, l’invecchiamento biologico porta a una serie di cambiamenti molecolari che possono accelerare la comparsa di tumori. In particolare, gli scienziati si sono concentrati sullo studio delle cellule senescenti, che sono cellule che hanno smesso di dividersi ma continuano a influenzare l’ambiente circostante. Queste cellule, che si accumulano nei tessuti con l’età, potrebbero contribuire a creare un ambiente favorevole alla crescita dei tumori. La ricerca dimostra che l’invecchiamento cellulare è un fattore chiave nel favorire l’insorgenza di vari tipi di cancro, spingendo gli scienziati a esplorare nuovi trattamenti per contrastare questo fenomeno.

Le ricerche hanno anche messo in evidenza l’importanza di migliorare la prevenzione oncologica nelle persone anziane. Mentre l’età avanzata è uno dei principali fattori di rischio, la medicina sta cercando di affinare i metodi di diagnosi precoce per le persone di questa fascia di età. Gli studi hanno sottolineato che diagnosticare il cancro in fase precoce, grazie anche agli screening regolari, può fare una grande differenza nelle possibilità di trattamento e sopravvivenza. Gli scienziati di Ifom e Cnr Pavia hanno indicato che migliorare l’accesso agli screening per le persone anziane potrebbe ridurre significativamente il numero di decessi legati al cancro. Inoltre, l’adozione di stili di vita sani, tra cui una dieta equilibrata e l’attività fisica, può avere un impatto positivo sulla riduzione del rischio.

La risposta della comunità scientifica: nuove frontiere nella lotta al cancro

A livello mondiale, la comunità scientifica sta lavorando a stretto contatto con istituzioni come il Cnr di Pavia per cercare di comprendere meglio come l’invecchiamento influisce sulla formazione del cancro. Nuove terapie mirate stanno cercando di affrontare l’invecchiamento delle cellule e di ridurre l’accumulo di mutazioni genetiche che potrebbero dare origine a tumori. L’attenzione si concentra anche sulla possibilità di sviluppare farmaci che possano “ringiovanire” le cellule danneggiate, un campo di ricerca che potrebbe portare a trattamenti innovativi nei prossimi anni. In questa direzione, i ricercatori di Ifom sono tra i pionieri nell’analisi delle mutazioni genetiche e dei biomarcatori che potrebbero essere utilizzati per identificare precocemente le persone a rischio di cancro.

Le ricerche continuano a dimostrare che un approccio integrato alla salute dell’individuo, che comprenda prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti personalizzati, è essenziale per contrastare l’aumento dei casi di cancro tra gli anziani. L’interazione tra il sistema immunitario, l’invecchiamento e il cancro rappresenta una delle sfide più difficili della medicina moderna, ma grazie agli sforzi congiunti di centri di ricerca come Ifom e Cnr Pavia, le possibilità di ridurre l’incidenza di questa malattia nel futuro sono concrete.

About Fabio Fiorellino

Nato e cresciuto a Cagliari, ho una Laurea Triennale in Scienze Politiche e una Laurea Magistrale in Storia e Società all'Università degli Studi di Cagliari. Sono un appassionato di libri e di musica, in particolare di quella britannica.

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