Festival di Spello. Sofia D’Elia: tra musica, cinema e femminismo

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Festival di Spello. Sofia D'Elia: tra musica, cinema e femminismo
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Un talento poliedrico quello di Sofia D’Elia che spazia tra canto e recitazione, con uno sguardo attento ai valori della parità di genere e alla libertà d’espressione

Sofia D’Elia si racconta ai microfoni di Unica Radio dopo la prima serata di gala del Festival del Cinema di Spello. Stanca ma entusiasta, l’artista ripercorre le tappe della sua carriera, tra musica e recitazione, senza dimenticare l’importanza della parità di genere e della libertà d’espressione.

La passione per il canto e il debutto nei concorsi musicali

La carriera di Sofia D’Elia è iniziata con il canto, una passione nata fin dall’infanzia grazie ai musical. Timida da bambina, ha trovato nella musica un mezzo per esprimere le proprie emozioni e superare le proprie fragilità. Nel suo percorso ha partecipato a Sanremo Junior, arrivando tra i finalisti, e ha ottenuto il secondo posto al concorso Umberto Giordano.

Nonostante il tempo trascorso, questi ricordi rimangono impressi nel suo cuore. Il canto non è stato solo un trampolino di lancio, ma una vera e propria forma d’arte con cui comunicare la propria essenza. “Ho trasformato i miei punti deboli in qualcosa che spero si possa definire arte”, racconta.

La recitazione come viaggio nell’anima

Oltre alla musica, la recitazione ha rappresentato un altro grande amore. “Non volevo diventare attrice, volevo recitare”, spiega Sofia, sottolineando come l’arte drammatica le abbia permesso di esplorare la profondità dell’animo umano. Ogni ruolo interpretato le ha lasciato insegnamenti preziosi, permettendole di viaggiare attraverso diverse sfaccettature della vita.

Uno dei personaggi più significativi è stato quello di Alda Merini, nel film Folle d’amore Alda Merini, disponibile su RaiPlay. Interpretare la poetessa l’ha emozionata profondamente, facendole comprendere quanto sia importante la libertà d’espressione conquistata da figure storiche come Merini.

Michela Murgia e la necessità di nuove voci femminili

Attualmente impegnata in un film tratto dal romanzo Tre Ciotole di Michela Murgia, Sofia riflette sulla necessità di nuove figure femminili forti. “Confido in una nuova ondata di donne che combatteranno per i veri valori”, afferma, sottolineando come spesso il femminismo venga frainteso. Per lei si tratta di garantire la parità, non di contrapporre i generi.

Tra i ruoli che sogna di interpretare, cita Giovanna d’Arco, un personaggio che incarna il coraggio e la determinazione. “Il cinema ha bisogno di figure femminili che possano ricoprire ruoli storicamente maschili”, aggiunge.

Un futuro tra cinema e psicologia

Guardando al futuro, Sofia si immagina su un set cinematografico, continuando a coltivare la sua passione per l’arte. Parallelamente, ha deciso di iscriversi alla Facoltà di Psicologia, ritenendo che questa disciplina possa arricchire il suo percorso attoriale.

About Valentina Setzu

Mi chiamo Valentina Setzu. Sono una studentessa di Medicina e Chirurgia presso l'Università di Cagliari. Nel 2025, partecipo al Festival del Cinema di Spello, in Umbria, in qualità di giurata.

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