La triglia tropicale del Mar Rosso (Parupeneus forsskali) invade le acque italiane: cause, impatti e prospettive future.
Negli ultimi anni, i mari italiani hanno assistito all’arrivo di nuove specie marine, fenomeno spesso legato ai cambiamenti climatici e alle attività umane. Tra queste, la triglia tropicale del Mar Rosso (Parupeneus forsskali) rappresenta una delle più recenti e significative presenze. Originaria del Mar Rosso e del Golfo di Aden, questa specie è stata segnalata per la prima volta nel Mediterraneo orientale nel 2012, in Libano, e da allora ha progressivamente ampliato il suo areale verso ovest, fino a raggiungere le coste italiane.
Caratteristiche distintive della triglia tropicale del Mar Rosso
La triglia tropicale del Mar Rosso appartiene alla famiglia dei Mullidae, nota per la presenza di barbigli sotto il mento utilizzati per cercare cibo sul fondale marino. Questa specie si distingue per una banda di colore giallastro o dorato che percorre il corpo longitudinalmente su entrambi i lati, partendo dall’occhio e raggiungendo la base della pinna caudale, che è forcuta e presenta striature rossastre sul lobo superiore. Il resto del corpo varia dal rosato al verdastro, con barbigli bianchi. La lunghezza massima registrata è di 22,5 cm, e può vivere fino a sei anni.
Cause della diffusione nel Mediterraneo
La presenza crescente di specie aliene nel Mediterraneo, come la triglia tropicale del Mar Rosso, è spesso attribuita al fenomeno della migrazione lessepsiana. Questo termine descrive l’ingresso di specie marine dal Mar Rosso al Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, facilitato dall’aumento delle temperature marine legato ai cambiamenti climatici. La tropicalizzazione del Mediterraneo ha reso le acque più ospitali per specie originarie di ambienti più caldi, favorendo la loro colonizzazione e diffusione.
Impatto sull’ecosistema marino italiano
L’introduzione di specie aliene può avere effetti significativi sugli ecosistemi locali. La triglia tropicale del Mar Rosso, adattandosi rapidamente ai nuovi ambienti, potrebbe competere con le specie autoctone per le risorse alimentari e gli habitat, alterando gli equilibri ecologici esistenti. Inoltre, la sua presenza potrebbe influenzare le catene alimentari locali, con possibili ripercussioni sulla biodiversità marina e sulle attività di pesca tradizionali.
Prospettive future e strategie di gestione
La diffusione di specie aliene come la triglia tropicale del Mar Rosso pone sfide significative per la gestione e la conservazione degli ecosistemi marini. È fondamentale implementare strategie di monitoraggio continuo per valutare l’espansione di queste specie e i loro impatti. Coinvolgere attivamente i pescatori locali come “sentinelle del mare” può fornire dati preziosi e tempestivi sulle nuove presenze. Inoltre, sensibilizzare il pubblico e gli operatori del settore sulla problematica delle specie aliene può contribuire a una gestione più consapevole e sostenibile delle risorse marine.
L’arrivo della triglia tropicale del Mar Rosso nei mari italiani rappresenta un esempio tangibile di come i cambiamenti climatici e le attività umane possano influenzare la distribuzione delle specie marine. Affrontare queste nuove sfide richiede un approccio integrato, basato su ricerca scientifica, monitoraggio costante e collaborazione tra istituzioni, comunità locali e settori produttivi legati al mare. Solo attraverso azioni coordinate sarà possibile preservare la ricchezza e la biodiversità dei nostri ecosistemi marini per le generazioni future.