Libertà d’espressione 2025: il teatro protagonista della 20° edizione


Sabato 15 e domenica 16 marzo a Mogoro, due appuntamenti imperdibili con la rassegna di teatro “Libertà d’espressione” per celebrare il potere dell’arte di raccontare emozioni, storie e identità.

La rassegna di teatro “Libertà d’espressione 2025” continua a sorprenderci con appuntamenti ricchi di emozioni, innovazione e riflessione. Il 15 marzo e il 16 marzo, due spettacoli di grande impatto emozionale saranno in scena presso la “La Fabbrica delle Gazzose” a Mogoro, un luogo che da anni ospita eventi culturali di rilievo. La 20° edizione della rassegna si conferma come un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati di teatro e di arte performativa. Ogni anno, l’evento rappresenta una vetrina per espressioni artistiche che spaziano dalla drammaturgia contemporanea al teatro classico, dando voce a temi universali e alle diverse forme di identità.

Il primo appuntamento si svolgerà sabato 15 marzo alle ore 19:00, quando La Bottega dei Teatranti porterà in scena il potente spettacolo “Il Vuoto Dentro”, scritto e interpretato da Giovanni Trudu. Lo spettacolo è una riflessione sull’arte drag, con un focus sulla sua connessione con il teatro classico e contemporaneo. La regia di Ivano Cugia e la scenografia curata dallo stesso Cugia, insieme ai costumi ideati da Giovanni Trudu, offriranno un viaggio intenso e vibrante nell’identità queer. Lo spettacolo si sviluppa su due livelli: quello del palcoscenico, dove la performance artistica prende vita, e quello del camerino, dove si nasconde la vulnerabilità del protagonista. Una giovane drag queen diventa la protagonista di un racconto che unisce risate e tragedia, portando il pubblico a vivere emozioni contrastanti e a confrontarsi con il tema della lotta per l’identità.

Un viaggio tra il dramma e la commedia

Il Vuoto Dentro” si configura come un tributo alla resilienza e alla creatività delle persone che, attraverso l’arte, trovano uno spazio per raccontarsi e trasformarsi. La drammaticità della narrazione culmina in un evento tragico che tocca profondamente lo spettatore, spingendolo a riflettere sulla solitudine, sul dolore e sull’importanza della comunità. Lo spettacolo si sviluppa su un doppio livello narrativo: da un lato il palcoscenico come luogo di costruzione dell’immagine pubblica, dall’altro il camerino come spazio della verità più intima e personale. Il mix di emozioni contrastanti genera un’esperienza coinvolgente, in grado di far riflettere su temi universali come l’appartenenza, l’amore e la morte.

Il secondo appuntamento della rassegna si terrà domenica 16 marzo alle ore 19:00, sempre presso “La Fabbrica delle Gazzose” a Mogoro. Il teatro continuerà a esplorare la condizione umana con lo spettacolo “Come vent’anni fa” di Lelio Lecis, un’opera che porta in scena la solitudine, il dolore e la memoria. La protagonista, interpretata da Tiziana Martucci, è una donna che ripercorre i momenti cruciali della sua vita, trasportando il pubblico in un viaggio emotivo tra realtà e invenzione. La sua performance si alterna tra la malinconia e la visione di Ecuba, la madre disperata nella tragedia di Euripide, dando vita a un potente dialogo tra il mito classico e la contemporaneità.

Un incontro tra passato e presente

La performance teatrale di “Come vent’anni fa” si avvale di una scenografia suggestiva e di luci che contribuiscono a creare un’atmosfera di intensa riflessione. Le musiche di Bob Dylan, insieme alle composizioni originali di Mauro Palmas, accompagnano il pubblico in un paesaggio sonoro che richiama le radici classiche della tragedia, ma allo stesso tempo porta il mito nella modernità. La solitudine della protagonista è resa ancora più palpabile grazie agli arrangiamenti musicali di Riccardo Leone, che sottolineano la dimensione intima e introspettiva del racconto. La tensione emotiva tra il presente e il passato si intreccia, facendo di questo spettacolo una riflessione sul tempo, la memoria e la ricerca di identità.

Entrambi gli eventi sono un’occasione unica per il pubblico di Mogoro e non solo, di immergersi in un teatro che non solo racconta storie, ma invita a riflettere sulle tematiche più profonde della vita. L’ingresso è libero e gratuito, offrendo a tutti la possibilità di partecipare a un’esperienza culturale di grande valore.

About Fabio Fiorellino

Nato e cresciuto a Cagliari, ho una Laurea Triennale in Scienze Politiche e una Laurea Magistrale in Storia e Società all'Università degli Studi di Cagliari. Sono un appassionato di libri e di musica, in particolare di quella britannica.

Controlla anche

A Mogoro la fotografia internazionale esplora ambiente e società

Il BìFoto Fest torna a Mogoro il 19 e 20 ottobre per la sua XIV …