Biennale Maria Lai, un omaggio all’arte e alla memoria
A Ulassai si chiude la prima edizione con la presentazione di un documentario e una tavola rotonda sulla funzione dell’arte nella società
La Prima Biennale d’arte contemporanea Maria Lai giunge alla sua conclusione il 1 marzo 2025 con due eventi di grande rilievo. La giornata, che si svolgerà presso Casa Camuc a Ulassai dalle 10:30, vedrà la presentazione del documentario Progetto e Destino, realizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia – Fabbrica del Cinema della Società Umanitaria, e una tavola rotonda dal titolo A chi parla l’arte?, un tema centrale nella riflessione della stessa Maria Lai.
Dopo un anno di eventi, esposizioni e incontri, questa prima edizione della Biennale si chiude nel periodo del Carnevale, simbolo di trasformazione e rinascita. “Abbiamo voluto intrecciare i fili dell’arte con il senso di cambiamento che Maria Lai ha sempre esplorato”, spiega Gianni Murtas, direttore artistico della Biennale. L’obiettivo è quello di gettare le basi per la seconda edizione nel 2026, continuando il dialogo iniziato da Maria Lai tra arte, territorio e comunità.
Un documentario per raccontare la Biennale e il suo impatto
Il documentario Progetto e Destino – I Biennale d’arte contemporanea Maria Lai rappresenta una testimonianza visiva del percorso artistico e culturale che ha caratterizzato questa prima edizione. Realizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia – Fabbrica del Cinema della Società Umanitaria, il film è stato diretto da Roberta Crepaldi, con riprese curate da Riccardo Podda e musiche originali composte da Livio Cherchi.
Con una durata di 20 minuti, il documentario offre uno sguardo privilegiato sugli eventi della Biennale, dalla fase di allestimento alla premiazione finale. Attraverso le voci degli artisti, dei curatori e del pubblico, il film esplora il significato dell’arte contemporanea in relazione al messaggio lasciato da Maria Lai. “Volevamo creare non solo un resoconto visivo, ma una traccia permanente della Biennale”, spiega Gianni Murtas.
Questa produzione sarà parte di un archivio documentale, accessibile a studiosi e appassionati, con l’obiettivo di conservare la memoria dell’evento e permetterne la consultazione futura. Inoltre, il documentario sarà proiettato in altre sedi culturali in Sardegna e oltre, per diffondere il valore di questa iniziativa.
A chi parla l’arte? Un confronto aperto tra artisti e studiosi
La giornata proseguirà con una tavola rotonda sul tema A chi parla l’arte?, un interrogativo che ha attraversato tutta l’opera di Maria Lai. L’incontro, moderato da Floriana Piras, vicepresidente della Fondazione Maria Lai, vedrà la partecipazione del filosofo Silvano Tagliagambe, delle giornaliste Alessandra Menesini e Ambra Pintore, dell’artista Marco Useli e del direttore artistico Gianni Murtas.
L’obiettivo del confronto è riflettere sul ruolo dell’arte contemporanea, sulla sua capacità di comunicare con il pubblico e sul valore del dialogo tra artista e comunità. Maria Lai ha sempre creduto che l’arte dovesse essere uno strumento di connessione, capace di superare le barriere culturali e sociali. “Il nostro compito è raccogliere la sua eredità e continuare ad esplorare il significato dell’arte oggi”, afferma Murtas.
Questa discussione non vuole fornire risposte definitive, ma piuttosto aprire nuove prospettive sul modo in cui l’arte può essere interpretata e vissuta. Seguendo il pensiero di Maria Lai, il confronto mira a comprendere come il messaggio artistico possa cambiare a seconda del contesto, del tempo e del pubblico che lo riceve.