Un ritrovamento straordinario che rivela i segreti del Vesuvio
Nel 79 d.C., l’eruzione del Vesuvio ha seppellito Ercolano sotto una coltre di cenere e lava. Recentemente, un team di ricercatori ha scoperto qualcosa di straordinario: il cervello di una vittima si è trasformato in una sostanza simile al vetro. Il calore intenso dell’eruzione ha causato questa trasformazione unica, offrendo un’opportunità rara per comprendere meglio l’impatto devastante del vulcano. Questo fenomeno affascinante è stato osservato nel cranio umano rinvenuto durante gli scavi.
Il progetto di ricerca e le collaborazioni internazionali
Un gruppo di esperti, tra cui il Cnr-Issmc, ha condotto lo studio che ha analizzato il cervello vetrificato. Il progetto, intitolato “Unique formation of organic glass from a human brain in the Vesuvius eruption of 79 CE”, ha visto la collaborazione del Dipartimento di Scienze di Roma Tre e della Technische Universität Clausthal. I ricercatori hanno utilizzato tecniche avanzate per ricreare le condizioni di temperatura che hanno causato la trasformazione. Grazie al progetto Nanovolc, sostenuto dal ERC Consolidator Grant, gli scienziati hanno potuto svolgere questi esperimenti.
Implicazioni storiche e scientifiche della scoperta
La scoperta del cervello vetrificato di Ercolano offre nuove prospettive non solo sulla storia dell’eruzione del Vesuvio, ma anche sulle tecniche di conservazione dei resti umani a seguito di eventi naturali estremi. Gli studiosi ritengono che questa scoperta possa contribuire a una migliore comprensione della vetrificazione e del comportamento delle sostanze organiche sottoposte a temperature altissime. Il materiale cerebrale vetrificato offre anche informazioni vitali sul contesto sociale e culturale dell’epoca, rendendo possibile una connessione tra gli eventi naturali e la vita quotidiana degli antichi abitanti di Ercolano.
Per maggiori informazioni, visita il sito del Cnr-Issmc.