Il 1° marzo 2025, Ulassai ospita la presentazione del documentario “Progetto e Destino” e una tavola rotonda sul tema “A chi parla l’arte?”. Un’occasione unica per esplorare l’eredità artistica di Maria Lai e il suo impatto sulla cultura contemporanea.
La Biennale dedicata a Maria Lai
La Prima Biennale d’Arte Contemporanea dedicata a Maria Lai si conclude simbolicamente durante il periodo dei Carnevali, un momento di trasformazione che prepara le nuove stagioni. Questo evento, organizzato a Ulassai, è un tributo alla grande artista sarda e alla sua visione unica dell’arte. La rassegna, che ha visto una serie di eventi artistici e culturali, si conclude il 1° marzo 2025 con due appuntamenti cruciali: la presentazione del documentario Progetto e Destino e la tavola rotonda intitolata “A chi parla l’arte?”.
Il documentario Progetto e Destino, realizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia – Fabbrica del Cinema della Società Umanitaria, racconta la storia della Biennale, documentando l’allestimento delle opere e raccogliendo le testimonianze degli artisti coinvolti. Questo materiale, che sarà reso disponibile per la consultazione, non solo offre uno spunto di riflessione sulla manifestazione, ma si inserisce in un più ampio progetto di archiviazione e valorizzazione della memoria culturale della Sardegna. Il lavoro di raccolta documentale vuole mantenere vivo il legame con l’eredità di Maria Lai, che tanto ha contribuito a sensibilizzare la comunità locale sull’importanza della cultura e dell’espressione artistica.
Una giornata di riflessione sull’arte
La tavola rotonda “A chi parla l’arte?” sarà il cuore della giornata. Incentrata su uno dei temi cari a Maria Lai, la discussione esplorerà il significato profondo dell’arte e la sua capacità di parlare non solo agli esperti, ma anche al grande pubblico. Il dialogo, moderato da Floriana Piras, vice-presidente della Fondazione Maria Lai, vedrà la partecipazione di importanti figure del mondo culturale e artistico, come il filosofo Silvano Tagliagambe, le giornaliste Alessandra Menesini e Ambra Pintore, e l’artista Marco Useli. Interverrà anche il direttore artistico della Biennale, Gianni Murtas, che spiegherà come la Biennale abbia cercato di intrecciare il passato e il futuro dell’arte, nel rispetto della visione di Maria Lai.
Maria Lai ha sempre creduto nell’arte come linguaggio universale, capace di superare i confini estetici per arrivare al cuore di chiunque. La sua arte si è sempre fatta portatrice di un messaggio di speranza e di unione, strettamente legato alla comunità di Ulassai, suo paese natale. Durante la tavola rotonda, si rifletterà su come l’arte, oggi, possa continuare a parlare a tutti, e in che modo le sue diverse interpretazioni possano essere rispettate e valorizzate.
L’eredità di Maria Lai: dal paese al mondo
Ogni scelta legata alla Prima Biennale Maria Lai ha avuto l’obiettivo di mantenere vivo il legame con la sua eredità artistica. Gianni Murtas, direttore artistico dell’evento, ha sottolineato come il comitato scientifico e l’amministrazione comunale di Ulassai abbiano lavorato per rispettare l’idea di Maria Lai di un’arte che non si cristallizzasse in uno stile definito, ma che si aprisse a nuove letture. La Biennale ha cercato di rappresentare la continuità della sua visione artistica, interrogandosi sul futuro dell’arte e sul ruolo che essa può avere nella società contemporanea.
Maria Lai ha sempre auspicato la creazione di un museo nel cuore di Ulassai, un luogo che oggi esiste grazie al CAMUC (Casa Camuc), un centro culturale che custodisce la memoria delle sue opere. Giovanni Soru, sindaco di Ulassai, ha ribadito quanto il lavoro dell’artista abbia influenzato profondamente la comunità locale, arricchendo il paese di un patrimonio culturale che si nutre di tradizioni, ma anche di innovazioni. L’eredità di Maria Lai è, dunque, viva e continua, e la Biennale rappresenta un’opportunità per rinnovarla e proseguirne il cammino.
Link ufficiali: Per maggiori informazioni sulla Biennale d’Arte Contemporanea Maria Lai, è possibile visitare il sito ufficiale di Ulassai e il Centro Servizi Culturali di Carbonia.