Asnet Associazione in Sardegna Emodializzati si racconta tramite l'esperienza diretta e in un intervista con il Presidente Regionale

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Asnet Associazione in Sardegna Emodializzati si racconta tramite l’esperienza diretta e in un intervista con il Presidente Regionale Bruno Denotti

Asnet una storia significativa e commovente che evidenzia il coraggio e la determinazione di un gruppo di pazienti emodializzati e dei loro familiari che, nel 1975, hanno deciso di unire le forze per affrontare le difficoltà legate alla dialisi, e per sensibilizzare le istituzioni verso la necessità di centri dialisi in Sardegna.

Il percorso che ha portato alla nascita dell’Associazione Sarda Emodializzati (A.S.E.) e poi alla sua evoluzione in A.S.N.E.T. è straordinario e testimonia l’importanza dell’unione tra pazienti, familiari e istituzioni per migliorare le condizioni di vita e le cure per chi affronta la dialisi o è trapiantato.

L’impegno dell’associazione porta non solo alla realizzazione di numerosi centri dialisi in tutta la Sardegna, ma anche a importanti conquiste normative come la Legge Regionale 11/85 che offre tutele ai pazienti dializzati e trapiantati.

Dal 1988 in poi

La creazione del primo centro di trapianto di rene in Sardegna nel 1988 e la sua continua evoluzione testimoniano la grande forza e determinazione di tutti coloro che hanno lavorato per migliorare la vita dei pazienti nefropatici.

Anche l’adesione al Forum Nazionale delle Associazioni di Nefropatici e Trapiantati e la partecipazione a eventi sportivi internazionali per dializzati e trapiantati dimostrano l’impegno dell’associazione nel fornire supporto e visibilità a questi pazienti, portando avanti anche una campagna di sensibilizzazione sulla donazione degli organi.

Evoluzione dell’associazione dagli albori fino ad oggi

L’evoluzione dell’Associazione Sarda Nefropatici Emodializzati e Trapiantati (A.S.N.E.T.), con il suo presidente Giuseppe Canu, è un esempio di come il sostegno tra persone possa trasformare una difficile realtà in un’opportunità di miglioramento continuo per chi è affetto da malattie renali.

Il Consiglio Direttivo, come descritto, svolge un ruolo fondamentale nell’organizzazione e nella gestione dell’Associazione. Composto da un numero variabile di membri, ma sempre tra un minimo di 3 e un massimo di 13, il Consiglio è responsabile dell’attuazione delle decisioni dell’Assemblea dei soci e della gestione delle attività quotidiane. La scelta dei membri è basata su una lunga adesione all’associazione, come dimostra la necessità di essere soci da almeno ventiquattro mesi.

Come viene gestito il progetto dall’Associazione

Il fatto che i membri del Consiglio Direttivo siano scelti tra i soci attivi e con esperienza garantisce che l’associazione possa beneficiare di persone veramente coinvolte nel progetto. Inoltre, la limitazione che impedisce a chi ricopre cariche in altre associazioni o ETS di far parte del Consiglio, mira a evitare conflitti di interesse e a garantire l’imparzialità.

Un altro aspetto importante è la durata in carica di 4 anni, con possibilità di rielezione. Questo permette una continuità nella gestione, ma anche una rotazione che può portare nuove idee e prospettive. Nel caso in cui un membro del Consiglio venga a mancare, la sostituzione è gestita secondo una graduatoria, mantenendo così una certa stabilità, mentre in caso di mancanza di più della metà dei membri, si ricorre a nuove elezioni tramite l’Assemblea.

Il Presidente, Vice Presidente e Tesoriere sono eletti dal Consiglio Direttivo stesso tra i suoi membri, e hanno ruoli cruciali per il buon funzionamento dell’associazione. La loro responsabilità è quella di garantire che le decisioni vengano attuate e che la gestione amministrativa e finanziaria sia corretta. La loro attività è essenziale per la vita dell’associazione, in quanto senza una guida e una gestione adeguata, l’organizzazione non potrebbe svolgere le sue attività quotidiane in modo efficace.

About Roberta Grazzini

Artista Spirituale. Amo il canto, il ballo, la musica e le esperienze sensoriali. Esprimo la mia essenza portando il messaggio della comunicazione spirituale tra il visibile e l'invisibile, per ritrovare la propria vera ed unica autenticità, in questo cammino di esperienza chiamato vita.

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