Tino Petilli

Tino Petilli: il teatro sardo continua a vivere nel cuore di Cagliari

Lunedì 17 febbraio, il Teatro Massimo di Cagliari celebra la memoria di Pino Petilli, che ha segnato la scena culturale sarda per decenni.

A poco più di due mesi dalla sua scomparsa, Tino Petilli viene ricordato con una serata speciale che si terrà il prossimo lunedì 17 febbraio, alle ore 17, nella sala M2 del Teatro Massimo di Cagliari. Un evento che vede coinvolta la famiglia, i colleghi e gli amici che hanno condiviso con lui anni di passione e di arte. La serata sarà un omaggio a una figura centrale del panorama teatrale, radiofonico e cinematografico sardo. Con spezzoni video, interviste e contributi audio, si ripercorrerà la lunga carriera di un uomo che ha dedicato la sua vita alla Sardegna e alla cultura. Petilli, nato a Poza (Vicenza) nel 1937, è stato un vero e proprio pilastro della scena contemporanea sarda, la cui voce ha incantato generazioni di spettatori e ascoltatori.

Nel corso della sua carriera, che ha attraversato diverse decadi, Tino Petilli ha collezionato oltre ottanta spettacoli teatrali, 2.500 repliche, dieci film, e numerose collaborazioni con la radio e la televisione. La sua esperienza si è estesa anche alla direzione di corsi di dizione, una parte fondamentale della sua missione come educatore e divulgatore della cultura. Il suo legame con la Rai Sardegna, dove per ben trent’anni ha ricoperto il ruolo di annunciatore, è stato uno degli aspetti più significativi della sua carriera, tanto che la sua voce è diventata un riferimento per l’intero panorama culturale dell’isola. Petilli, infatti, è stato anche la voce simbolo del Teatro Lirico di Cagliari, contribuendo a far conoscere e apprezzare la musica e la cultura teatrale sarda a livello nazionale e internazionale.

Un percorso che affonda le radici nel cuore della Sardegna

L’importanza di Tino Petilli non si limita alla sua carriera artistica, ma si intreccia con la sua scelta di vivere e lavorare in Sardegna, dove ha scelto di trascorrere tutta la sua vita. La sua scelta di stabilirsi nell’isola, lontano dalle luci della ribalta delle grandi città, ha fatto sì che la sua arte diventasse profondamente legata alla realtà culturale della Sardegna stessa. A questo proposito, l’amico e regista Enrico Pau, in un commosso ricordo, ha scritto che «dedicare una serata a Tino Petilli vuole dire specchiarsi nella storia del teatro in Sardegna degli ultimi sessant’anni, storia della quale è stato protagonista assoluto». La sua passione per l’arte, per la recitazione, e per la poesia lo ha spinto a essere un autentico ambasciatore della cultura sarda, portando sul palcoscenico e oltre le sue spettacolari doti artistiche.

Durante l’evento del 17 febbraio, il pubblico avrà l’opportunità di rivedere i momenti salienti della sua carriera, non solo nei teatri, ma anche nel cinema e nelle sue numerose partecipazioni a commedie radiofoniche. La sua lunga carriera di attore e annunciatore lo ha reso uno dei volti più conosciuti e amati della scena sarda. Il suo stile, sempre raffinato e profondo, ha avuto il potere di incantare sia le platee teatrali che gli ascoltatori radiofonici. La sua voce potente e magica è rimasta indelebilmente legata a molte produzioni che hanno attraversato le decadi, lasciando una traccia indelebile nella memoria di chi lo ha ascoltato.

Un’eredità che va oltre l’arte

Oltre alla sua carriera artistica, Tino Petilli ha lasciato un’impronta indelebile anche nelle sue vite personali. Come scrive Enrico Pau, la sua vita è stata segnata dall’amore per la famiglia e dagli affetti che ha coltivato con passione. Petilli è stato marito, padre, nonno e uomo che ha sempre avuto una curiosità e un desiderio di apprendere che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno della sua vita. Un uomo colto, ma anche un eterno fanciullino, come amava definirsi, che ha vissuto ogni giorno con un entusiasmo che ha contagiato chiunque avesse la fortuna di conoscerlo. La sua passione per il teatro non era solo una professione, ma un modo di vivere e di trasmettere emozioni.

La serata del 17 febbraio non è solo un omaggio a un grande artista, ma anche una riflessione sulla cultura sarda e sul legame profondo che ha sempre unito la Sardegna al suo patrimonio teatrale, radiofonico e cinematografico. La sua figura rimarrà una guida per le nuove generazioni di attori e per tutti coloro che credono nel potere della cultura e dell’arte come strumenti di crescita personale e collettiva. Un ricordo che, grazie a serate come quella del Teatro Massimo, rimarrà vivo e pulsante nel cuore della città e dell’isola intera.



About Francesco Luesu

Musicista, filosofo pensatore e non pensatore.

Controlla anche

“Oliva Denaro: il coraggio di Ambra Angiolini in scena”

Il 4 marzo al Teatro Comunale di Sassari, la grande attrice porta in scena una …