Sempre più uomini scelgono lavori tradizionalmente femminili

Un cambiamento culturale e sociale che sta trasformando il mondo del lavoro

Negli ultimi anni, il mercato del lavoro ha subito una trasformazione significativa, con un numero crescente di uomini che intraprendono professioni tradizionalmente considerate femminili. Oltre al settore infermieristico, che già da tempo vede una presenza maschile in aumento, si registrano sempre più uomini nelle professioni di babysitter, insegnanti elementari, estetisti e receptionist. Questo fenomeno segna un punto di svolta nell’abbattimento degli stereotipi di genere, dimostrando come il lavoro non debba essere vincolato a ruoli prestabiliti.

Le ragioni di questa tendenza sono molteplici. Da un lato, la crescente richiesta di personale in alcuni settori ha reso necessario un ampliamento della forza lavoro, dall’altro, le politiche aziendali sempre più orientate alla parità di genere hanno incentivato un’apertura verso nuovi profili professionali. Inoltre, un cambiamento culturale profondo ha permesso a molti uomini di avvicinarsi a mestieri un tempo ritenuti inadatti al genere maschile, rompendo tabù e pregiudizi.

Un’indagine condotta da Susini Group stp, studio di consulenza del lavoro con sede a Firenze (sito ufficiale), ha evidenziato un incremento del 33% nel numero di uomini impiegati in questi settori negli ultimi dieci anni. Ad oggi, sono oltre 420mila gli uomini italiani attivi in professioni tradizionalmente associate alle donne, contribuendo con più di 31 miliardi di euro al PIL nazionale.

I settori con più uomini e il valore economico dell’inclusione

L’analisi dei dati mostra che le professioni in cui si riscontra la maggiore presenza maschile includono non solo la sanità, ma anche l’ambito dell’istruzione, l’assistenza all’infanzia, la ristorazione e i servizi di cura della persona. In particolare, i lavori con il più alto numero di uomini sono:

  • Infermieri
  • Operatori della ristorazione
  • Addetti alle vendite al dettaglio
  • Assistenti domiciliari
  • Insegnanti di scuola primaria
  • Addetti alle pulizie
  • Assistenti all’infanzia
  • Assistenti sociali
  • Segretari e receptionist
  • Parrucchieri ed estetisti

L’aumento della presenza maschile in questi settori porta con sé numerosi vantaggi, non solo in termini di uguaglianza di genere, ma anche dal punto di vista economico e sociale. Secondo Sandro Susini, fondatore di Susini Group stp, un mercato del lavoro sempre più inclusivo e diversificato potrebbe garantire maggiore equità, eliminando le discriminazioni di genere e favorendo un sistema più bilanciato per tutti (fonte).

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