Cervello: scoperte cellule che ordinano di smettere di mangiare

I ricercatori hanno individuato nel tronco encefalico cellule che monitorano ogni boccone e inviano segnali al cervello per fermare l’assunzione di cibo. La scoperta potrebbe aiutare a combattere obesità e disturbi alimentari.

Un recente studio ha rivelato che il tronco encefalico contiene cellule specializzate capaci di controllare la quantità di cibo ingerito e inviare segnali al cervello. Queste cellule rilevano ogni boccone e attivano un segnale che indica quando smettere di mangiare. Gli esperti dell’Università di Harvard e del MIT (sito ufficiale del MIT) ritengono che questa scoperta possa portare a nuove terapie per regolare l’appetito.

Il ruolo del tronco encefalico nella regolazione della fame

Gli scienziati hanno osservato il funzionamento di queste cellule in tempo reale. Quando venivano disattivate, gli individui continuavano a mangiare oltre il necessario. Questo studio, finanziato dal National Institutes of Health (NIH) (sito ufficiale del NIH), potrebbe aprire la strada a trattamenti innovativi per combattere sovrappeso e disturbi alimentari.

Gli studiosi stanno ora approfondendo come queste cellule comunicano con altre aree del cervello, in particolare l’ipotalamo, che regola fame e sazietà. Comprendere meglio questi segnali potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci capaci di stimolare o inibire l’appetito in modo mirato. Le implicazioni di questa ricerca sono rilevanti per il trattamento di patologie come bulimia, obesità e anoressia, offrendo nuove strategie per regolare il comportamento alimentare in modo più efficace rispetto alle terapie attuali.










About Davide Serra

Mi chiamo Davide Serra e sono uno studente di Scienze della Comunicazione all'Università di Cagliari. Nato a Cagliari il 6 maggio 2002, ho conseguito il diploma presso il Liceo Classico Dettori. Sono appassionato di comunicazione digitale, social media, podcasting e giornalismo, con l’obiettivo di trasformare queste passioni in una carriera. Vorrei specializzarmi nella gestione di profili social, nella creazione di contenuti coinvolgenti e nel raccontare storie che abbiano un impatto significativo sul pubblico.

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