Report migranti UNICEF: il 39% riporta episodi di discriminazione

L’UNICEF presenta il rapporto “La nostra voce conta”: Discriminazione e difficoltà per i giovani migranti in Italia

Il nuovo rapporto dell’UNICEF, “La nostra voce conta”, evidenzia le sfide quotidiane dei giovani rifugiati e migranti in Italia. Dati emersi dalla piattaforma U-Report On The Move, che raccoglie il parere di centinaia di adolescenti, mostrano preoccupanti episodi di discriminazione, difficoltà nel campo dell’istruzione e impatti sulla salute mentale. Quasi la metà dei rispondenti percepisce un clima di sospetto e paura, con una minoranza che ha accesso a supporto psicologico. La ricerca sottolinea la necessità urgente di interventi in ambito educativo e sociale.

Roma, 4 febbraio 2025 – L’UNICEF ha recentemente lanciato il rapporto “La nostra voce conta”, il cui obiettivo è dare visibilità alle problematiche quotidiane di giovani migranti e rifugiati in Italia. Il documento si basa su dati raccolti nel 2024 tramite U-Report On The Move, una piattaforma dedicata all’ascolto e alla partecipazione dei ragazzi e delle ragazze migranti e rifugiati. Il rapporto evidenzia la gravità delle sfide che questi giovani affrontano, come la discriminazione, la mancanza di supporto psicologico e le difficoltà legate all’inclusione sociale.

Un dato allarmante targato Unicef: il colore della pelle è ancora un tabù

Il rapporto fa emergere preoccupanti risultati riguardanti la percezione di insicurezza. Circa un rispondente su tre, infatti, afferma di evitare determinati luoghi per paura di aggressioni o discriminazioni, con una percentuale ancora più alta tra le ragazze. Il colore della pelle, la religione e il genere sono i principali fattori di discriminazione. Quasi il 50% dei giovani afferma di percepire atteggiamenti di sospetto nei loro confronti, a fronte di un 18% che segnala comportamenti empatici.

Le discriminazioni legate al colore della pelle colpiscono il 39% dei giovani migranti, un dato allarmante che sottolinea la persistente barriera sociale e culturale che questi ragazzi e ragazze si trovano a dover affrontare. Un ulteriore 6% ha segnalato discriminazioni legate alla propria religione. Questi episodi generano in molti di loro un forte senso di disagio e frustrazione, ostacolando il loro percorso di integrazione.

Sfide psicologiche e benessere mentale: una realtà difficile da affrontare

Le difficoltà psicologiche rappresentano un altro tema centrale nel rapporto UNICEF. Sei giovani su dieci affermano che il percorso di accoglienza ha avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale. Molti di loro vivono con ansia, stress e incertezza, spesso alimentati da barriere linguistiche, problemi economici e paura del giudizio. La maggior parte dei partecipanti riconosce l’importanza di chiedere aiuto, ma solo una piccola parte ha avuto accesso a un supporto psicologico professionale, un dato che mette in evidenza l’urgenza di intervenire per ampliare e migliorare i servizi di salute mentale destinati a questi giovani.

Mancanza di accesso all’istruzione e barriere linguistiche

Un altro aspetto critico evidenziato dal rapporto riguarda l’accesso all’istruzione. Il 31% dei giovani migranti e rifugiati non frequenta alcun percorso educativo, con una percentuale significativa che denuncia lunghe attese prima di potersi iscrivere a corsi. Questo ritardo contribuisce a rallentare ulteriormente il processo di inclusione sociale. In particolare, il 47% degli intervistati ha iniziato a studiare l’italiano solo dopo due mesi dal proprio arrivo in Italia, un periodo che ha comportato difficoltà aggiuntive nel comunicare e integrarsi nella comunità locale. Questo divario educativo ostacola le possibilità di crescita e integrazione dei giovani rifugiati nel paese.

Raccomandazioni per un’accoglienza più inclusiva e servizi migliorati

Il rapporto dell’UNICEF conclude con una serie di raccomandazioni mirate ad affrontare le sfide identificate. È fondamentale rafforzare l’accesso ai servizi di salute mentale e alle opportunità educative per garantire un’accoglienza di qualità. Inoltre, si sottolinea la necessità di promuovere campagne di sensibilizzazione contro la discriminazione e di favorire l’implementazione di meccanismi di ascolto e partecipazione attiva per i giovani migranti. L’ascolto delle loro esperienze e la valorizzazione delle loro aspirazioni sono cruciali per orientare politiche più inclusive e rispondenti ai loro bisogni. Come afferma Nicola Dell’Arciprete, Coordinatore UNICEF in Italia: “Ascoltare bambini e adolescenti è un principio cardine della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.”

About Cesare Demuro

Sono un ragazzo di 20 anni, vengo da Villanova Tulo, in provincia del Sud Sardegna, ma vivo a Cagliari da 2 anni, in quanto studente di Scienze della Comunicazione.

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