Alla Casa Circondariale di Uta, il progetto “Liberi dentro per crescere fuori” è diventato realtà, attivando i primi Patti Educativi Partecipati e supportando i detenuti nel loro percorso di reintegrazione sociale e genitoriale. Questo progetto, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, si rivolge a genitori detenuti e ai loro figli minori, con l’obiettivo di rafforzare i legami familiari e garantire un sostegno psicologico e educativo adeguato.
Il progetto ha visto la partecipazione di cinque famiglie che, attraverso un approccio relazionale e partecipativo, hanno potuto sottoscrivere i Patti Educativi Partecipati. L’intervento si distingue per l’attenzione dedicata a ciascun componente familiare, con un piano di supporto specifico, tenendo conto delle diverse difficoltà che ogni singolo nucleo familiare può affrontare durante il periodo detentivo. L’équipe del progetto, composta da assistenti sociali, psicologi e pedagogisti, ha già incontrato circa 60 famiglie per valutare le preoccupazioni e il livello di coinvolgimento nelle attività educative, garantendo una riservatezza adeguata.
Tirocinio lavorativo e supporto psicologico: azioni concrete per la genitorialità e l’inclusione sociale
Il progetto ha avviato anche il primo tirocinio socio-lavorativo all’interno della lavanderia industriale del carcere, dove il genitore detenuto potrà non solo partecipare a un percorso di riabilitazione sociale, ma anche contribuire economicamente al sostegno del proprio nucleo familiare. Questo percorso lavorativo rappresenta un’opportunità concreta per i detenuti di acquisire competenze professionali e di integrarsi nella società una volta conclusa la detenzione.
Parallelamente, è stato attivato uno Sportello di supporto psicologico per la genitorialità, che offre a 16 adulti la possibilità di partecipare a percorsi di supporto psicologico di gruppo, finalizzati a una riflessione sul proprio ruolo di genitori, ma anche a un miglioramento delle competenze genitoriali. Due gruppi, composti da otto persone ciascuno, stanno già partecipando a incontri settimanali, che proseguiranno fino a ottobre, facilitando la condivisione di esperienze e il miglioramento delle capacità relazionali tra genitori detenuti.
Attività per i figli minori: sostegno educativo e ricreativo
Per i figli minori dei detenuti, il progetto propone una serie di attività educative e ricreative, che spaziano dalle attività sportive alle gite, dai laboratori artistici e teatrali a quelli didattici, per supportare anche eventuali difficoltà di apprendimento. Le iniziative si svolgono sia dentro che fuori l’istituto, creando un ambiente favorevole alla crescita e al benessere dei minori, ma anche alla creazione di legami affettivi più solidi tra genitori e figli.
Il progetto “Liberi dentro per crescere fuori” alla Casa Circondariale di Uta offre supporto psicologico e attività educative per genitori detenuti e figli minori, grazie alla collaborazione di Panta Rei Sardegna (link) e altri partner locali.