agricoltura in Sarda

Duro colpo per l’agricoltura sarda

Confagricoltura Sardegna denuncia l’impatto della tassa ETS sulle imprese agricole isolane, evidenziando incrementi significativi nei costi di trasporto e le conseguenti ripercussioni sull’ agricoltura sarda

A Cagliari, il 27 gennaio 2025, Confagricoltura Sardegna ha sollevato un allarme riguardo all’aumento dei costi del trasporto marittimo per le merci da e per la Sardegna. Durante una conferenza stampa, i vertici dell’organizzazione hanno evidenziato come l’introduzione della tassa ETS (Emission Trading System) da parte dell’Unione Europea stia causando un incremento a due cifre percentuali nei costi di traversata, con un impatto stimato in decine di milioni di euro per le imprese agricole e un impatto decisivo sull’ agricoltura Sarda

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Stefano Taras, presidente di Confagricoltura Sardegna, ha sottolineato l’importanza della decarbonizzazione come obiettivo condiviso, ma ha espresso preoccupazione per il fatto che gli oneri derivanti dalla tassa ETS vengano trasferiti sulle spalle dei produttori agricoli isolani. Taras ha ricordato gli sforzi del settore agricolo nella riduzione dell’impatto ambientale, citando esempi come le agroenergie e le moderne tecniche agronomiche. Tuttavia, ha evidenziato come l’attuale situazione aggravi ulteriormente il già presente gap dell’insularità, rendendo più difficile per le imprese agricole sarde competere sul mercato.

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Impatti specifici sui settori agricoli sardi

Il settore del riso, particolarmente radicato nell’Oristanese e a San Gavino Monreale, sta affrontando un aumento dei costi stimato tra l’8% e l’11%. Tonino Sanna, presidente di Confagricoltura Oristano, ha evidenziato che ciò si traduce in una perdita di circa 300 euro per ettaro, con un mancato reddito complessivo superiore al milione di euro sugli oltre 3.500 ettari coltivati. Questa situazione sta creando incertezza tra i risicoltori in vista della prossima stagione produttiva.

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Anche il comparto vitivinicolo risente degli aumenti. Giovanni Pinna, presidente della sezione vitivinicola di Confagricoltura Sardegna e direttore generale di Sella & Mosca, ha dichiarato che le produzioni regionali di vini imbottigliati a DOC e IGP stanno crescendo, con circa 17 milioni di bottiglie sarde consumate nella penisola e un valore di circa 80 milioni di euro. Tuttavia, l’incremento dei costi dovuti alla tassa ETS, stimato sopra il 6% per il 2025, rappresenta una sfida aggiuntiva per le cantine, già alle prese con l’aumento dei prezzi di materiali come vetro e carta.

Appello alla politica e alle istituzioni

Gavino Nieddu, direttore generale della CAO Formaggi, ha evidenziato come il comparto caseario abbia già subito rincari significativi nel 2024, con aumenti dal 5% al 12% a seconda delle destinazioni e della tipologia di trasporto. Con l’introduzione della tassa ETS, si prevede un ulteriore supplemento tariffario intorno al 10%, penalizzando ulteriormente le imprese che operano con la Grande Distribuzione Organizzata e investono in trasformazione e confezionamento.

Di fronte a questa situazione, Confagricoltura Sardegna chiede un intervento deciso da parte della politica, sia a livello regionale che nazionale, affinché vengano adottate misure per mitigare l’impatto della tassa ETS sulle imprese agricole sarde. L’organizzazione sottolinea la necessità di applicare le normative europee in modo equo, evitando che settori già vulnerabili subiscano ulteriori penalizzazioni.

About Francesco Luesu

Musicista, filosofo pensatore e non pensatore.

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