Joshua e il serpente

Gian Paolo Scano e il viaggio letterario di “Joshua e il serpente”

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Gian Paolo Scano e il viaggio letterario di "Joshua e il serpente"
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Un’opera che celebra un ritorno alle origini, raccontando la Sardegna attraverso la memoria, il mito e l’identità.

Con “Joshua e il serpente”, lo scrittore e psicoanalista Gian Paolo Scano porta i suoi lettori all’interno di un viaggio profondo nella sua terra d’origine: la Sardegna. Lo fa unendo le suggestioni della memoria personale alle ricche tradizioni dell’isola. Nato a Villamar, Scano ha costruito la sua carriera come psicoanalista a Roma, ma non ha mai dimenticato le sue radici. Questo legame emerge vigorosamente in un romanzo che intreccia passato e presente, reale e immaginario, offrendo una visione unica di un’identità collettiva che travalica i confini geografici.

L’opera, pubblicata nel 2024 da “Gruppo Albatros Il Filo”, è ambientata a Mara (così veniva chiamata Villamar), e racconta la storia di Joshua, un giovane cresciuto tra rituali e leggende della tradizione sarda. La trama si sviluppa con l’arrivo di uno straniero, che introdurrà nella vita di Joshua tre misteriosi manoscritti in una lingua sconosciuta. Questo incontro diventa il punto di partenza per un viaggio che esplora i confini della conoscenza, della spiritualità e della crescita personale. Il romanzo, presentato venerdì 17 gennaio 2025 alla MEM di Cagliari e, successivamente, sabato 18 gennaio 2025 a Villamar, segna il ritorno simbolico di Scano nella sua comunità d’origine.

“Joshua e il serpente”: la Sardegna come anima narrativa

La Sardegna, con i suoi paesaggi, i suoi racconti e la sua memoria collettiva, è la protagonista di “Joshua e il serpente”. In questo romanzo, Mara diviene un luogo universale, un simbolo di appartenenza e radicamento. Scano descrive con maestria i vicoli antichi, le gestualità, i canti tramandati nel tempo, di generazione in generazione, restituendo un quadro vivo e autentico della cultura sarda.

La narrazione si intreccia con elementi mitologici e soprannaturali, che richiamano i ricordi dell’infanzia e della tradizione orale. Allo stesso tempo, il serpente, simbolo centrale del libro, rappresenta una figura tentatrice, il conflitto tra paura e conoscenza, tra l’esplorazione dell’ignoto e il bisogno di ancorarsi a ciò che è familiare. Attraverso questi elementi, Scano costruisce un racconto che non è solo ambientato in Sardegna, ma che è sardo nella sua essenza.

Una scrittura che unisce poesia e riflessione

Lo stile di Gian Paolo Scano è armonioso e profondo. La sua formazione in filosofia, psicologia e teologia si riflette in una scrittura densa di significati, che invita e guida il lettore a riflettere sui temi dell’identità, della libertà e della memoria. Ogni pagina è permeata dal ritmo della tradizione orale sarda, con termini locali e riferimenti culturali che arricchiscono il testo di autenticità.

In “Joshua e il serpente”, Scano affronta anche il conflitto universale tra le imposizioni esterne e il desiderio di autenticità personale. La figura di Joshua, il protagonista, incarna questa tensione, offrendo al lettore una prospettiva unica sul significato delle scelte individuali e sulla necessità di trovare un equilibrio tra passato e presente.

Con la sua opera, Gian Paolo Scano non solo celebra la Sardegna, ma invita i lettori a riscoprire il valore delle radici, della memoria e della propria identità.

About Simone Usai

Studente di Filosofia e Teorie della comunicazione. Sono appassionato di scrittura e lettura.

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