Carnevale a Mamoiada

Carnevale a Mamoiada: l’attesa dei Mamuthones e le tradizioni secolari

Un evento che intreccia cultura, fede e tradizione nel cuore della Sardegna

A Mamoiada, il Carnevale inizia con i preparativi per la festa di Sant’Antonio abate, evento che segna la prima, attesissima uscita annuale dei celebri Mamuthones e Issohadores. Questa ricorrenza coinvolge l’intera comunità, trasformandola in una celebrazione collettiva che unisce tradizione e identità locale. Le settimane precedenti sono animate dalla preparazione dei dolci tipici, come il popassinu biancu, il coccone ‘in mele e sas caschettas, autentici gioielli della gastronomia locale realizzati con ricette tramandate da generazioni.

Gli uomini, invece, sono impegnati nella raccolta della legna necessaria per accendere i fuochi. La Pro Loco di Mamoiada sottolinea l’importanza di pratiche sostenibili, utilizzando solo radici di alberi già tagliati, un gesto che riflette il rispetto per l’ambiente. Ogni rione si organizza autonomamente: le famiglie versano una quota e portano vino, dolci e cibi che verranno consumati attorno ai fuochi. Questo spirito di condivisione e collaborazione rappresenta il cuore pulsante della festa.

Il programma: fuochi, riti e l’energia dei Mamuthones

Il programma prende il via il 16 gennaio, con la celebrazione della Santa Messa in onore di Sant’Antonio abate alle 16.30, presso la chiesa della Beata Vergine Assunta. Segue la benedizione del fuoco principale nella piazza della chiesa, momento che dà inizio all’accensione dei vari fuochi nei rioni. Attorno a queste fiamme si raduna la comunità, creando un’atmosfera unica, fatta di canti, balli e racconti.

Il 17 gennaio, alle 14.30, il Carnevale raggiunge il suo apice con la vestizione dei Mamuthones e Issohadores. Questo rito simbolico precede la processione danzata, durante la quale le maschere visitano ogni fuoco, accompagnate dal ritmo cadenzato dei loro passi.

Tradizioni che richiamano l’anima della Sardegna

La festa di Sant’Antonio abate a Mamoiada non è solo un evento religioso, ma un’immersione profonda nella cultura sarda, un’esperienza che richiama visitatori da tutto il mondo.

About Cesare Demuro

Sono un ragazzo di 20 anni, vengo da Villanova Tulo, in provincia del Sud Sardegna, ma vivo a Cagliari da 2 anni, in quanto studente di Scienze della Comunicazione.

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