La Riserva della Biosfera MaB UNESCO Tepilora, Rio Posada e Montalbo, situata nel cuore della Sardegna, è un tesoro naturale che custodisce una ricca biodiversità e una straordinaria varietà di risorse idriche.
Il docu-video “I sentieri dell’acqua celata” racconta, attraverso immagini e suoni, il cammino dell’acqua lungo le terre della riserva della biosfera MaB UNESCO Tepilora, Rio Posada e Montalbo, esplorando i fiumi, i torrenti, le grotte e le cavità carsiche che ne costituiscono il sistema idrico. Il progetto, concluso il 11 gennaio 2025 dopo un anno di lavoro, ha messo in luce il rapporto inscindibile tra l’acqua e la vita, il paesaggio, la cultura e le attività produttive di queste terre.
Il docu-video, ripercorre in un anno le quattro stagioni, seguendo il percorso delle acque che nascono dai monti del Montalbo e attraversano la riserva, arrivando infine al mare. Un viaggio che si snoda attraverso l’evoluzione delle acque, che in alcune zone scorrono costantemente, mentre in altre si animano solo durante la stagione delle piogge. La narrazione si arricchisce con le storie di chi vive questi luoghi: agricoltori, allevatori, pescatori e guide escursionistiche, che ogni giorno convivono con la scarsità e l’importanza dell’acqua. In particolare, il docu-video si sofferma sulle acque del Montalbo, che percorrono un affascinante sistema sotterraneo di grotte e cunicoli, creando un paesaggio nascosto e misterioso. Tra le curiosità, spicca lo Speleomantes flavus, il geotritone, un piccolo anfibio endemico che vive nelle grotte e che simboleggia la fragilità e la bellezza di questi ambienti.
La crisi idrica e le sfide del cambiamento climatico

Il progetto ha dovuto fare i conti con una realtà climatica inusuale, caratterizzata da un’assenza di precipitazioni e da un periodo di siccità prolungata che ha messo a dura prova le risorse idriche della riserva. Durante la realizzazione del docu-video, la scarsità d’acqua ha avuto un impatto significativo sulle attività agricole e sul consumo idrico delle abitazioni. Il razionamento delle acque, la chiusura delle condotte per l’irrigazione e l’erogazione alternata per uso civile sono stati alcuni dei segnali tangibili di una crisi che non è ancora rientrata, influenzando anche la capacità dei fiumi e dei corsi d’acqua di scorrere.
Il docu-video, prodotto in tre formati, offre uno spaccato completo delle risorse idriche della riserva. Il video principale, della durata di poco più di sei minuti, racconta in modo generale il ciclo delle acque, mentre i due brevi clip di 80 secondi si concentrano su due aspetti specifici: uno sulle acque superficiali che scorrono dalla montagna verso il mare (“Dalle montagne verso il mare”), e l’altro sulle acque sotterranee che attraversano le grotte carsiche prima di raggiungere la foce del Rio Posada (“Dal cuore della terra verso il mare”). La narrazione è arricchita dalla bellezza dei paesaggi, dal suono dell’acqua e dalla presenza di animali selvatici e domestici, che contribuiscono a dare vita e colore a queste terre.
Un progetto condiviso
Il progetto è stato coordinato dal Parco di Tepilora e ha coinvolto una rete di esperti, tra cui il videomaker Vittorio Crobu, l’operatore di drone Gianluca Flore, e il geologo Francesco Murgia, referente della Riserva della Biosfera. Hanno collaborato anche i Ceas di Siniscola e Torpè, insieme ad allevatori, guide ambientali e speleologi. La realizzazione di questo docu-video è stata possibile grazie al finanziamento della Regione Sardegna, che ha supportato un percorso di sensibilizzazione sul tema della sostenibilità delle risorse idriche.

“I sentieri dell’acqua celata” non è solo un documento visivo, ma un invito a riflettere sulla gestione delle risorse naturali in tempi di cambiamento climatico. Come sottolinea Francesco Murgia, referente dell’area MaB, il progetto si inserisce in un percorso più ampio di educazione ambientale, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e i visitatori sulla necessità di un uso più consapevole e sostenibile dell’acqua. I video, disponibili sui social del Parco di Tepilora, sono parte di un processo educativo che coinvolge scuole, guide turistiche e cittadini, con la speranza di garantire un futuro più sostenibile per la Riserva e per l’intero territorio sardo.