Le antiche sepolture di Pratobello raccontano la civiltà nuragica in uno scenario mozzafiato tra vallate e pianori. Scoperte uniche come vasellame, betili e gioielli svelano un passato straordinario che arricchisce il patrimonio della Sardegna.
Nel cuore della Barbagia, a circa 15 chilometri da Fonni, si trova un gioiello dell’archeologia nuragica: la necropoli di Pratobello. Questo sito straordinario si colloca su un pianoro che domina la vallata del riu Madau, incorniciato dal passo di Corr’e Boi, chiamato così per la somiglianza a una gigantesca testa di bue. Le tombe di Giganti che caratterizzano il luogo appartenevano alla civiltà nuragica, databili all’età del Bronzo recente o finale. Il complesso archeologico comprende quattro tombe, disposte in un’affascinante forma ad anfiteatro, tutte rivolte verso il sole nascente, a simboleggiare forse una connessione spirituale con il ciclo della vita.
Queste sepolture potrebbero essere strettamente legate al vicino villaggio nuragico di Gremanu, altro sito di grande interesse storico nella zona di Fonni. L’intera area custodisce un paesaggio unico, dove la storia si fonde con la bellezza naturale, offrendo un’esperienza suggestiva a chi decide di visitarla. Per approfondimenti sul territorio e sull’archeologia locale, il comune di Fonni offre informazioni utili.
un tesoro archeologico tra reperti e tradizioni antiche
Le scoperte effettuate nella necropoli di Pratobello raccontano molto della vita e delle tradizioni della civiltà nuragica. I reperti ritrovati includono vasellame nuragico, betili in trachite, bracciali di bronzo e perline di collana in pasta vitrea, testimonianze tangibili dell’abilità artigianale e delle credenze religiose di questa antica popolazione. I betili, in particolare, rappresentano simboli sacri legati al culto degli antenati, sottolineando l’importanza spirituale di queste tombe.
Gli archeologi ritenevano che queste sepolture fossero destinate a personalità di spicco della comunità, forse capi tribali o figure di rilievo. La disposizione ad anfiteatro, unita alla posizione privilegiata verso il sole, suggerisce anche un legame con il culto solare. Questo tipo di necropoli rappresenta un unicum nella Sardegna centrale, arricchendo ulteriormente il valore del patrimonio culturale della regione.