Andrea Pugliarin racconta il suo percorso musicale e l’importanza dell’immersività nella musica applicata alle immagini. Ha poi dato alcuni consigli ai futuri studenti e ci ha raccontati i suoi piani per il futuro.
Al Job&Orienta di Verona, abbiamo avuto il piacere di incontrare Andrea Pugliarin, musicista del Conservatorio di Rovigo. Andrea si è esibito allo stand Mur Raduni e ha condiviso con noi la sua esperienza e la sua visione sulla musica di immersione.
La Musica di Immersione nei Conservatori
Andrea ha spiegato come il suo percorso si concentri sull’immersività dello spettatore, un aspetto cruciale per la musica applicata alle immagini. “Parlo per il mio conservatorio nello specifico,” ha detto, “perché l’esperienza che porto qui riguarda proprio l’immersione dello spettatore.” Il dipartimento di musica applicata alle immagini si occupa della composizione di musica per il cinema, serie TV e pubblicità. “L’immersività è un fattore importantissimo” afferma Andrea.
Consigli per i Futuri Musicisti che ci ascoltano
Quando gli abbiamo chiesto un consiglio per i giovani che vogliono intraprendere il suo percorso di studi, Andrea ha risposto: “L’importante è, come sempre, la passione” ha detto, lui che suona da quando aveva 14 anni. “Se vi piace, fatelo immediatamente.” – ha consigliato. Andrea ha iniziato a 28 anni e si è pentito di non aver cominciato prima. Ha poi elogiato il Conservatorio di Rovigo per la sua formazione in vari ambiti, dal sound design alla programmazione di software per la musica. “L’ambito professionale è molto ampio” ha spiegato, “ci sono il fonico di sala, il compositore, l’arrangiatore e molti altri ruoli.“
I progetti per il futuro
Andrea ha espresso interesse per i dottorati di ricerca, in particolare per l’uso di strumenti non convenzionali e la bioacustica. “È molto interessante tutto quello che riguarda l’uso di sensori e strumenti non tradizionali. È un campo molto aperto a nuove ricerche.” — ha sottolineato.
Andrea ha molti progetti per il futuro. “Al momento sto lavorando a una performance con video mapping e audio reattivo” ha spiegato. Vuole creare una performance da portare in giro ed esporre. “Queste tipologie di musiche possono significare anche fermarsi, riflettere, prendersi del tempo per se stessi” ha detto. Andrea crede che la musica debba permettere di rilassarsi e non essere una corsa. “La musica è fatta di pause” ha concluso, “e le pause vanno rispettate.“