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L’arte millenaria del Bisso si intreccia con la forza evocativa del suono grazie alla maestria di Chiara Vigo. L’ultima depositaria di questa tradizione sarda trasforma la seta marina in un simbolo di connessione tra natura, storia e spiritualità.
Il Bisso marino, noto come “seta del mare”, rappresenta uno dei materiali più preziosi e rari al mondo. Ottenuto dai filamenti prodotti dalla Pinna Nobilis, un mollusco ormai a rischio di estinzione, questo tessuto era considerato sacro e veniva intrecciato per realizzare capi destinati a sovrani e figure religiose. In Sardegna, l’arte di lavorare il Bisso è stata tramandata per generazioni, ma oggi sopravvive grazie a un’unica custode: Chiara Vigo, riconosciuta come l’ultima maestra di questa tradizione millenaria.
Chiara Vigo e il canto del Bisso
Chiara Vigo non è soltanto una tessitrice, ma una vera e propria sacerdotessa del Bisso marino. La sua arte non si limita alla tessitura: la maestra infonde nei suoi manufatti una profonda spiritualità, accompagnando la lavorazione con canti antichi e rituali che richiamano il legame tra uomo e natura. Per Vigo, il Bisso non è solo un materiale, ma un ponte tra la terra e il mare, un filo che unisce passato e presente. La sua tecnica non si apprende in scuole o botteghe: è un sapere che si trasmette con dedizione e rispetto per i cicli naturali.
La magia del suono: l’armonia della natura
Nell’approccio di Chiara Vigo, il suono gioca un ruolo fondamentale. Durante la lavorazione del Bisso, la maestra intona canti sacri che richiamano le antiche tradizioni sarde, unendo arte e spiritualità. Questa combinazione di suono e tessitura dona al Bisso una dimensione magica, capace di raccontare storie millenarie e di evocare emozioni profonde. Il lavoro della maestra non è solo un gesto artistico, ma un atto di connessione con la natura, un messaggio universale di armonia e sostenibilità.
Un patrimonio da preservare
Oggi, il Bisso marino rischia di scomparire, insieme al fragile ecosistema della Pinna Nobilis. Il lavoro di Chiara Vigo è un appello alla tutela di questo patrimonio unico e della biodiversità marina. Preservare l’arte del Bisso significa custodire un legame profondo con il passato, un invito a rispettare la natura e a riconoscere la magia che si cela nei suoi elementi più preziosi.
