Mercoledì 18 dicembre 2024, il programma “Binu de Sardigna” su Catalan TV esplorerà la tradizione vitivinicola di Usini, con la partecipazione di Salvatore Cherchi, Salvatore Piras e Maria Giovanna Cherchi. Un viaggio alla scoperta del Cagnulari e degli andarinos, simboli di un territorio ricco di storia e passione
Mercoledì 18 dicembre 2024, “Binu de Sardigna”, il programma in lingua sarda condotto da Salvatore Taras e Maria Giovanna Cherchi, farà tappa a Usini, un comune sardo rinomato per la sua tradizione vitivinicola. Alle ore 21:00 su Catalan TV, il programma offrirà una panoramica sulle specialità enogastronomiche locali, mettendo in luce il legame profondo tra il territorio e le sue tradizioni. Usini, con le sue valli e colline calcaree, rappresenta uno dei luoghi più vocati alla viticoltura dell’isola, dove da secoli si alternano vigne, oliveti e orti, creando un paesaggio che racconta la storia di questa terra.
Salvatore Cherchi, titolare dell’omonima cantina, fondata nel 1970 dal padre Giovanni Cherchi, noto come Billia, sarà uno degli ospiti principali. Billia è stato un pioniere della vitivinicoltura sarda, un uomo che ha dedicato la sua vita a riscoprire vitigni autoctoni e a valorizzare le tradizioni locali. La sua cantina, che ha preso vita a partire da soli due ettari di vigna ricevuti in eredità, ha avuto un impatto fondamentale sulla viticoltura di Usini, in particolare nella riscoperta del Cagnulari, un vitigno tradizionale che rischiava di scomparire.
Il ruolo di Gilberto Arru nella vitivinicoltura sarda
Un elemento essenziale nel percorso di valorizzazione dei vini di Usini è stato il contributo di Gilberto Arru, critico enogastronomico che ha seguito da vicino l’evoluzione della cantina Cherchi. Con la sua esperienza e competenza, Arru ha guidato la scoperta e la valorizzazione del Cagnulari, un vitigno che grazie a lui ha avuto un riconoscimento internazionale. La sua attenzione alla qualità e al legame del vino con il territorio ha permesso alla cantina Cherchi di ricevere numerosi premi e riconoscimenti a livello mondiale. In particolare, il lavoro di Billia e Arru è stato fondamentale anche per il Vermentino di Usini, un vino che si è distinto per la sua identità unica, capace di esprimere al meglio le caratteristiche del territorio.
Nel corso della puntata di “Binu de Sardigna”, Maria Giovanna Cherchi condurrà gli spettatori in un viaggio alla scoperta degli andarinos, una specialità di pasta artigianale che affonda le radici nella tradizione contadina di Usini. Salvatore Piras, esperto di pasta tradizionale, spiegherà le peculiarità di questo piatto che da generazioni è parte integrante della cucina sarda. Gli andarinos sono una testimonianza della storia gastronomica dell’isola, un simbolo di quella cultura rurale che ancora oggi continua a vivere nelle cucine di casa.
I monumenti di Usini e la storia del territorio
Oltre alla parte enogastronomica, la puntata di mercoledì offrirà anche un’interessante panoramica sui monumenti di Usini. Antonio Piga guiderà gli spettatori alla scoperta dei luoghi più significativi del paese, che raccontano la lunga e affascinante storia del comune. Usini è infatti una località che vanta una ricca eredità storica, testimoniata dai suoi monumenti, dai siti archeologici e dalla cultura che permea ogni angolo del paese. La puntata si preannuncia come una vera e propria immersione nella Sardegna più autentica, un’opportunità per conoscere più da vicino le tradizioni e le bellezze di questa parte dell’isola.
Il programma “Binu de Sardigna” è prodotto dalla DB Video Management e vanta la regia di Mauro Fancello. Ogni puntata è un’occasione unica per esplorare il mondo del vino sardo, raccontato attraverso le voci dei produttori, degli esperti e dei testimoni diretti. La trasmissione offre anche un’importante finestra sulla cultura sarda, con approfondimenti sulle tradizioni locali e sulle specialità culinarie che fanno della Sardegna un luogo unico.
Il prossimo appuntamento con “Binu de Sardigna” sarà domenica 22 dicembre 2024, quando il programma si concentrerà sull’azienda Silvio Carta di Zeddiani, famosa per la produzione della vernaccia, un altro dei tesori enologici della Sardegna.