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Il gioco dell’arte: la mostra che celebra l’eredità di Maria Lai

Inaugurata il 23 novembre 2024, la mostra al museo CaMuc di Ulassai esplora il legame tra arte e gioco, ripercorrendo la visione creativa di Maria Lai e il suo impatto sulle arti contemporanee.

La grande artista di Ulassai, Maria Lai, aveva sempre affermato: “Giocavo con grande serietà, a un certo punto qualcuno i miei giochi li ha chiamati arte”. Questa frase racchiude il cuore della sua filosofia artistica, che vedeva nel gioco una forma di espressione autentica e profonda. La sua città natale ha accolto un’importante iniziativa per celebrare questa visione: sabato 23 novembre 2024, alle ore 11, è stata inaugurata la mostra “Il gioco dell’arte” presso il museo CaMuc, situato nella storica casa che Maria Lai aveva scelto come museo ideale. La mostra rimarrà in esposizione fino al 28 febbraio 2025, offrendo ai visitatori un’immersione nell’arte che unisce creatività e ludicità, un connubio che la stessa artista aveva sempre sostenuto.

La mostra è il frutto di un progetto voluto dall’amministrazione comunale di Ulassai, con il supporto del comitato scientifico presieduto da Gianni Murtas, direttore artistico della Biennale d’arte contemporanea. Questo evento rappresenta un approfondimento dei temi trattati nella prima Biennale, che si è svolta tra giugno e ottobre 2024. Con questo evento, Ulassai continua a consolidarsi come un punto di riferimento per l’arte contemporanea, non solo per la Sardegna, ma per l’intera scena artistica nazionale e internazionale. Infatti, il progetto della Biennale, che ha avuto inizio grazie alla Stazione dell’Arte, fondata da Maria Lai, si propone come un catalizzatore di nuove idee artistiche, proprio come la stessa artista auspicava.

Il gioco come linguaggio artistico

Secondo Maria Lai, per essere bravi nel gioco, come nell’arte, non bastava il talento, ma occorreva allenarsi e comprendere il linguaggio che li accomunava. L’arte, per Lai, non era solo una forma di espressione intellettuale, ma un gioco serio che aveva il potere di nutrire e arricchire la comunità. La mostra “Il gioco dell’arte” esplora questo concetto, mettendo in luce l’importanza del gioco come strumento di crescita culturale e sociale. Oltre ad omaggiare la memoria di Maria Lai, il progetto evidenzia il lavoro di artisti contemporanei che si sono confrontati con il suo pensiero, portando avanti una visione del mondo che lega in modo profondo la cultura dell’arte alla tradizione del gioco.

Il comitato scientifico della mostra ha scelto di presentare il lavoro di sei artisti che, pur operando in ambiti linguistici e poetici differenti, sono accomunati da un forte interesse per la pittura figurativa e per la fusione tra modernismo e postmodernismo. Molti di questi artisti hanno lavorato a lungo fuori dalla Sardegna, in città come Milano, e sono riusciti a sviluppare una visione artistica che attraversa e fonde diversi stili. Questi autori condividono con Maria Lai una poetica che, pur nella sua diversità, ha radici comuni nel legame tra la tradizione e l’innovazione, un aspetto centrale nel percorso artistico di Ulassai.

Il filo che unisce l’arte e il territorio

Il percorso della mostra segue il tema delle tessitrici e dei tessitori, simbolicamente legati all’eredità di Maria Lai. Gli artisti scelti per l’esposizione hanno rielaborato l’arte della tessitura come un linguaggio che unisce tradizione e innovazione, creando opere che esplorano il legame tra l’individuo, la comunità e il territorio. Le valli dell’Ogliastra, con i loro vertiginosi tacchi, sono un elemento centrale nel discorso visivo della mostra, che invita lo spettatore a riflettere su come la natura e la cultura si intrecciano per formare l’identità di un luogo.

Il progetto non solo celebra la memoria di Maria Lai, ma anche la sua visione di un’arte capace di coinvolgere attivamente la comunità e di stimolare il pensiero critico. La mostra, quindi, non si limita ad un’esposizione di opere d’arte, ma diventa un invito a riflettere sul ruolo che l’arte stessa gioca nel costruire un tessuto culturale forte e dinamico, che attraversa i confini tra passato, presente e futuro. La città di Ulassai, grazie anche alla Stazione dell’Arte, continua a vivere come un laboratorio culturale, dove l’arte si fa motore di crescita sociale e di sviluppo territoriale.

Per maggiori informazioni sulla mostra, visita il sito ufficiale del Comune di Ulassai e della Stazione dell’Arte.

About Martina Pani

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