Lo spettacolo “Riva Luigi ’69 ’70” torna a Cagliari

Il 7 e 8 novembre, lo spettacolo di Alessandro Lay rivive la storia del campione rossoblù in un evento che celebra il 80° anniversario della nascita di Gigi Riva. Un tributo al “Rombo di Tuono” in una settimana ricca di ricordi e celebrazioni.

Il ritorno dello spettacolo che celebra Gigi Riva, icona indiscussa del calcio sardo


Il 22 gennaio 2024 è destinato a restare una data difficile da dimenticare per tutti gli appassionati di calcio. Quella giornata segna la scomparsa di Gigi Riva, il campione che ha fatto la storia del Cagliari e della Nazionale italiana. Per commemorare il leggendario attaccante, uno degli spettacoli più apprezzati dedicati alla sua figura, Riva Luigi ’69 ’70, torna in scena il 7 e 8 novembre 2024. Il monologo di Alessandro Lay, che ha debuttato sei anni fa al Teatro La Vetreria di Pirri, risveglia i ricordi di un’epoca che ha segnato un’intera generazione, quella del mitico scudetto del Cagliari del 1970.

Lo spettacolo, che ha calcato i palcoscenici di Milano, Leggiuno (paese natale di Riva), Lecce e perfino New York, torna a Cagliari proprio nel giorno in cui l’indimenticato numero 11 rossoblù avrebbe compiuto ottant’anni. A Su Tzirculu (via Molise 58), il 7 e 8 novembre alle 19:30, il pubblico avrà la possibilità di rivivere la storia di Riva attraverso le parole di Alessandro Lay, che con il suo monologo trasporta lo spettatore nel cuore della Sardegna degli anni ’60 e ’70. L’evento, che unisce sport e cultura, diventa un’occasione per celebrare non solo il mito di Riva, ma anche l’importanza del calcio come parte integrante della vita sociale e culturale dell’isola.

Un tributo a un campione e alla sua città


Gianni Brera aveva soprannominato Gigi Riva “Rombo di Tuono”, un epiteto che racchiudeva la potenza fisica e la determinazione agonistica del campione, che negli anni ’60 e ’70 ha incantato il pubblico con il suo gioco dinamico e la sua capacità di segnare gol decisivi. La passione per il calcio di Riva ha travalicato i confini del semplice sport per diventare un linguaggio universale, come scriveva Pier Paolo Pasolini. Il grande intellettuale e cineasta definiva il calcio un “sistema di segni” e riconosceva in Riva un giocatore che esprimeva la sua arte in modo “poetico”, quasi come un linguaggio non verbale che si raccontava attraverso il movimento sul campo.

Lo spettacolo di Alessandro Lay non solo ripercorre la carriera di Riva, ma anche il contesto storico e sociale che ha caratterizzato Cagliari e la Sardegna in quel periodo. Come scrive lo stesso Lay, il ricordo di quegli anni è legato a immagini che appartengono alla memoria collettiva: “Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, avevo 8 anni. Non ricordo molto dello scudetto, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, e il medagliere con le monete di finto oro da collezionare”. Questi ricordi diventano il filo conduttore di uno spettacolo che è tanto un tributo a Riva quanto un omaggio alla sua città, Cagliari, e al suo legame profondo con il calcio.

Un viaggio emozionale tra ricordi e storia


Il monologo di Alessandro Lay, con luci e suoni di Giovanni Schirru, il progetto sonoro di Matteo Sanna e le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu e Matteo Sanna, è una vera e propria immersione nel passato. Ogni parola, ogni movimento sul palco è un richiamo a un’epoca che ha segnato un cambiamento non solo nel calcio, ma anche nella vita sociale della città. Il racconto di Lay si intreccia con immagini di una Cagliari in fermento, pronta a vivere la sua stagione più gloriosa. Eppure, nonostante la fama e i successi, Gigi Riva è ricordato anche per la sua personalità schiva e introversa, spesso distante dai riflettori. Questo aspetto del campione, lontano dalla mondanità, emerge anche nello spettacolo, che restituisce la figura di un uomo che parlava poco, ma che con i suoi gol faceva parlare il mondo intero.

Un evento che trascende lo sport


“Riva Luigi ’69 ’70” non è solo un omaggio al calcio e al campione, ma è anche un momento di riflessione sul potere dello sport come strumento di coesione sociale e di identità collettiva. In un’epoca in cui il calcio è spesso associato a dinamiche commerciali e mediatiche, ricordare la figura di Gigi Riva significa riscoprire un calcio più genuino, capace di unire intere comunità. Lo spettacolo, che si terrà il 7 e 8 novembre a Su Tzirculu, diventa così un’occasione imperdibile per celebrare un’icona senza tempo, un simbolo di una Cagliari che, ancora oggi, conserva la sua passione per il calcio e per le storie che raccontano i suoi miti.

About Tomaso Pisano

Appassionato di videogiochi e musica, di sport nello specifico calcio. Animatore presso matrimoni, studente di beni culturali sezione archeologica.

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