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Leggerezza 2024: Milena Agus al Teatro Massimo di Cagliari

Leggerezza 2024: Milena Agus in “Notte di vento che passa” al Teatro Massimo di Cagliari

Milena Agus presenta per Leggerezza 2024 “Notte di vento che passa” (Mondadori 2024) in dialogo con Alessandra Menesini (L’Unione Sarda) sabato 25 maggio alle ore 18:00 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari. Storia di Cosima, un’adolescente sognatrice alle prese con i dilemmi morali e i primi amori, in una anno memorabile: la scrittrice Milena Augus presenta il suo nuovo romanzo, “Notte di vento che passa” (Mondadori 2024) in dialogo con la giornalista e critica d’arte Alessandra Menesini (L’Unione Sarda) per un nuovo appuntamento sotto le insegne di Legger_ezza 2024 / Promozione della Lettura – VI edizione a cura del CeDAC Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.

Leggerezza 2024 pone uno sguardo delicato e attento sulla giovinezza, sulle illusioni e gli ideali, sull’amicizia e la passione ma anche sul potere dell’immaginazione e sulla capacità della letteratura e dell’arte di offrire esempi emblematici e chiavi di interpretazione per il reale, oltre a rappresentare una via di fuga e una consolazione davanti alle tempeste della vita. Il libro di Milena Agus è (anche) un romanzo di formazione, un racconto per voce sola in cui la protagonista si mette a nudo con la semplicità e l’ingenua consapevolezza di una creatura sensibile, costretta a fare i conti con alcuni aspetti sgradevoli dell’esistenza, dalla maldicenza alla povertà e la fatica di sbarcare il lunario, tra segreti di famiglia e incomprensioni, che trova il suo rifugio, il suo porto sicuro oltre che nell’interesse per lo studio, nelle opere di grandi autori.

Promozione della Lettura in collaborazione con la Libreria Edumondo

Sullo sfondo la Sardegna, con la sua natura selvaggia e suoi splendidi paesaggi, ma anche i nodi irrisolti della politica e i problemi economici e sociali, in un’opera che in un gioco di rimandi e suggestioni metaletterarie segna l’esordio di Cosima come narratrice e contiene un implicito omaggio tra le righe a Grazia Deledda, alla sua figura di donna e di artista. L’ ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. Un intenso e intrigante ritratto al femminile, edito da Mondadori sotto le insegne di Leggerezza 2024, il progetto di Promozione della Lettura giunto alla sesta edizione ideato e portato avanti dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna in collaborazione con la Libreria Edumondo.

Un titolo evocativo, per un’opera densa di rimandi e suggestioni letterarie, incentrata sulla figura di Cosima, un’adolescente, studentessa di liceo, cresciuta tra la dimensione paesana, in una piccola comunità dove tutti si conoscono e quella più impersonale ma anche stimolante della città: il trasferimento in un piccolo appartamento, con il distacco da persone e luoghi dell’infanzia rappresenta un piccolo trauma, ma offre anche nuove opportunità e la possibilità di aprirsi a nuove frequentazioni e amicizie.

Tra i segreti di famiglia, un antico amore fa riaffiorare legami di sangue e suggerisce imprevedibili svolte del destino, ma le invisibili barriere sociali e economiche resistono e non sempre è facile apprendere e accettare tardive rivelazioni o scomode verità; il vero banco di prova per la giovane protagonista resta la scuola, dove emergono le sue doti intellettuali e il suo talento, anche grazie all’incontro con un’insegnante carismatica, che prende a cuore le sorti e soprattutto la coscienza dei suoi allievi, istigandoli a leggere e studiare, approfondire e non rassegnarsi al “fatal flaw”, ma anzi indossare “l’abito del dissenso” sull’esempio di Bartleby, lo scrivano descritto da Herman Melville.

Un raffinato intrecciarsi di citazioni e echi deleddiani

Un raffinato intrecciarsi di citazioni e echi deleddiani trasforma “Notte di vento che passa” durante Leggerezza 2024 in un implicito omaggio alla scrittrice nuorese vincitrice del Premio Nobel, alla sua capacità di raccontare una Sardegna insieme arcaica e moderna, fuori dagli stereotipi, oltre che di incarnare un modello di emancipazione femminile, scegliendo per sé e realizzando una carriera che l’ha portata lontano, in senso sia metaforico sia letterale, senza spezzare le sue salde radici e i forti legami con l’isola al centro del Mediterraneo. Nel romanzo Milena Agus disegna un microcosmo quasi matriarcale, in una genealogia femminile, tra ragazze madri e figlie ribelli, inserita nel coro delle maldicenze paesane ma anche in una rete di solidarietà, per cui la critica feroce non impedisce di prestare soccorso e aiuto ai più deboli e fragili e la rigida morale non fa dimenticare il peso della sventura.

I personaggi maschili, quando non brillano per l’assenza, assumono un ruolo marginale, anche se non necessariamente secondario, come l’adorabile e gentile padre da cui la ragazza ha ereditato lo spirito da sognatrice; un nonno perduto e ritrovato, ma solo in parte, che fa pendant con un intero ramo della famiglia praticamente inesistente; un fratellino incantevole e affettuoso che sembra sbocciare grazie alle premure e alla tenerezza di chi non si arrende di fronte alle apparenze. Il primo amore, misterioso e sfuggente, appartiene quasi più alla dimensione del sogno, tra la libertà dell’eros e una comunicazione intessuta di sguardi e silenzi, in una reciproca deflagrante attrazione e curiosità, tra il fuoco della passione e la cenere del rimpianto: quasi più un necessario rito di passaggio, un fantasma evocato dalla fantasia e dal desiderio, in attesa dell’incontro con l’uomo della vita.

Un romanzo di formazione

La realtà appare come trasfigurata attraverso lo sguardo di Cosima, che ama fantasticare e smarrirsi nelle pagine dei grandi autori, ma è pure incline a “letterarizzare”, addolcendola e reinterpretandola, la realtà, così da apparire fin troppo mite agli occhi degli altri, compreso il suo amico più caro nonché prezioso confidente, un coetaneo idealista che la rimprovera, ma in fondo forse ammira la sua abilità nel reinventare la propria esistenza e nel ricercare ovunque la bellezza. La creatura giovane e palpitante è il fulcro della narrazione, non a caso in prima persona, in cui descrive emozioni e sensazioni, pensieri e interrogativi, scopre la propria vulnerabilità e si mette a nudo, in una sorta di diario in pubblico, sintesi di un anno memorabile di metamorfosi e scoperte, ma anche di dilemmi e tragedie.

“Notte di vento che passa” è in certo qual modo un romanzo di formazione, in cui l’eroina suo malgrado si forgia e fortifica di fronte alle avversità, prende coscienza di se stessa e dei propri desideri, scoprendo insieme la propria vocazione per la scrittura, così che in un raffinato gioco metaletterario l’emula del barone rampante traduce la sua capacità di estraniarsi e vivere a qualche metro da terra, conservando una distanza dalle vicende degli esseri umani, nell’arte di raccontare storie, mitigandone l’orrore e il dolore, per illuminarle con la poesia.

L’autrice

Alter ego dell’autrice, o viceversa, Cosima conserva la purezza e l’innocenza dell’età insieme a quella lucida consapevolezza razionale dell’infanzia, conosce e combatte in cuor suo ingiustizie e prevaricazioni ma non spreca il suo tempo con chi non lo merita, la sua anima si libra in alto e non si lascia infangare dalla vita e dalle bassezze altrui: tra le righe Milena Agus tratteggia infine un affresco dell’Isola, tra le questioni urgenti e i nodi irrisolti della politica, la crisi economica e le promesse infrante, la disoccupazione, lo spopolamento, lo sfruttamento delle risorse e l’inquinamento, che però non impediscono a una giovane sognatrice di immaginare un futuro migliore.

Milena Agus è nata a Genova da genitori sardi e vive a Cagliari, è stata docente di italiano e storia in un istituto superiore tecnico-professionale. Con Nottetempo ha pubblicato Mentre dorme il pescecane (2005), Mal di pietre (2006), Ali di babbo (2008), La contessa di ricotta (2009), Sottosopra (2012), Guardati dalla mia fame (con Luciana Castellina, 2014), Terre promesse (2017), Un tempo gentile (2020).
I suoi libri sono tradotti in cinque lingue. L’uscita in Francia del suo secondo romanzo è stato un evento, di critiche e di vendite. Milena Agus ha ricevuto numerosi premi letterari, tra i quali il prestigioso Premio Zerilli-Marimò a New York. Mal di pietre ha vinto il Premio Forte Village (2007) e si è segnalato fra i finalisti del Premio Strega e al secondo posto nel Campiello. Nel 2024 è uscito per Mondadori il suo nuovo romanzo, Notte di vento che passa.

About Emanuele Marrocu

Ciao a tutti, sono Emanuele, sono laureato in Scienze dell'Amministrazione e dell'organizzazione e ho continuato il mio percorso nella magistrale di Innovazione Sociale e Comunicazione con l'obiettivo di diventare un Social Media Manager. Vado pazzo per i video tech, mi piace prendermi cura di me stesso e ascoltare tanta, tantissima musica. Sono ironico, estroverso e alla mano. Mi piace mettermi costantemente in discussione per coronare i miei più inarrivabili obiettivi. Stay tuned!

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