Il libro “Di Mani Festarsi” celebra l’artigianato sardo e l’integrazione

Martedì 30 gennaio alle ore 16.00 all’Auditorium G. Lilliu del Museo del Costume di Nuoro (Via Mereu, 56) verrà presentato il libro “Di Mani Festarsi” di Sabrina Corsini e Jacopo Panizza alias Paco Jasa.

L’incontro con i due scrittori vedrà la partecipazione di Stefano Lavra, Presidente ISRE, Mario Mossa proprietario del tappeto, Bachisio Bandinu antropologo, Giuseppe Mellino, Sindaco di Nule Luigi, Lao ex Direttore ISOLA, Niedda Condemi De Felice – artista – e dell’editore Carlo Delfino.

Nel corso dell’evento sarà proiettato il film – prodotto dall’ISRE tramite il concorso AViSa (Antropologia Visuale in Sardegna), “Le fiamme di Nule” di Carolina Melis.

La trama del libro

Il libro racconta la storia di un tappeto, figlio di due madri: Sisinnia ed Elena Senes. Due sorelle sarde, permeate da quella insularità densa tipica del Goceano di fine Ottocento. Le loro scelte sono guidate da attitudini e caratteri opposti, ma unite dal legame viscerale con la famiglia, dalla padronanza manuale e spirituale dell’arte della tessitura e l’amore per la loro terra, la Sardegna.

Tutto ruota intorno ad un elemento fondamentale, il vaso di Pandora che unisce, ma divide le sorelle e diventa elemento prova dei loro dissapori: il tappeto di Nule, realmente esistente e figlio di una relazione difficile. Tessuto da mani in conflitto, riunisce in sé le forze che lo hanno generato e ne porta i segni. Solo anni dopo, davanti a un giovane uomo originario del Mali, il tappeto manifesterà il suo canto.

I due scrittori traggono ispirazione da una storia vera. Densa di richiami e assonanze con il mondo moderno. Un’attenta analisi della società di oggi sia negli aspetti positivi, che in quelli negativi. Che pone però un forte accento sull’inclusione, sull’integrazione e sull’accoglienza come sostanziale e non performativa.

Attraverso l’artigianato si riescono ad appianare le differenze sociali e, pur mantenendo ognuno le proprie peculiarità, si riesce a convivere all’interno della stessa tela. L’arte diventa collante per rimarginare ferite sociali poiché l’artigianato tessile si fa alfabeto comune.

L’evento di presentazione del libro è un’occasione importante per conoscere un’opera che celebra l’artigianato sardo e l’integrazione. Il tappeto di Nule, simbolo di unione e inclusione, è un messaggio di speranza per il futuro.

About Martina Meloni

Mi chiamo Martina Meloni, sono nata il 14 gennaio 2001 e abito a Quartu Sant'Elena, studio al corso di laurea Scienze della comunicazione e le mie passioni principali sono la scrittura, lettura e fotografia.

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