
Revamping del Termovalorizzatore di Macomer: un progetto per modernizzare e potenziare l’inceneritore, promuovendo la sostenibilità energetica
“EU FACTOR NEXT: Per un’Europa coesa, sostenibile e giusta” è un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea per sostenere la comunicazione e la diffusione della Politica di Coesione. Questa è la principale politica d’investimento adottata dall’Unione Europea ed il suo obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze e squilibri tra gli stati membri, in modo da poter creare un’Europa sempre più unita, innovativa ed inclusiva.
Eu Factor Next è un progetto Europeo promosso da LegaCoop e realizzato da Raduni, l’
Associazione degli operatori radiofonici universitari italiani per raccontare da vicino come vengono spesi i finanziamenti europei. In ogni puntata vi raccontiamo la storia di un progetto europeo finanziato.
Nella puntata di oggi del nostro podcast, parleremo di un progetto nel territorio della Sardegna: “Revamping del termovalorizzatore di Macomer“. Il termovalorizzatore è un particolare tipo di inceneritore. Infatti, questo particolare macchinario, sfrutta la combustione dei cosiddetti RSU (Rifiuti Solidi Urbani). Questi, sono di fatto rifiuti non riciclabili provenienti dalle economie domestiche.
Il termine “revamping“, invece, è solitamente usato in ambito ferroviario. Si tratta, di fatto, di un processo di ammodernamento. Questo, avviene attraverso un rifacimento degli impianti, con la sostituzione di alcune parti dei macchinari con pezzi più nuovi ed efficienti. Oltre ad un discorso di aumento delle prestazioni, garantisce al macchinario maggiore durabilità.

L’inceneritore di Macomer:
Il termovalorizzatore in questione si trova nella Zona Industriale Tossilo, nella Provincia di Nuoro, più precisamente a Macomer. Il revamping, risulta un’opera necessaria. Attualmente, la Tossilo SPA non è in grado di garantire il sostentamento elettrico necessario per alimentare le zone di Nuoro, Sassari, Olbia-Tempio. Oltre a ciò, l’impianto sarebbe fondamentale anche da un punto di vista ambientale. Grazie alla combustione di un maggior numero di RSU, molte discariche presenti nel territorio verrebbero eliminate. Le vecchie discariche, poi, potrebbero essere sfruttate per la costruzione di altri stabilimenti o infrastrutture.
Le operazioni di ammodernamento saranno svolte dall’azienda padovana Area Impianti S.P.A., specializzata in vetro, cemento, alluminio-ghisa, acciaio, biomasse e nell’incenerimento di rifiuti per l’appunto. I fondi stanziati per questo progetto sono ingenti: 42 milioni €.
La cifra è divisa in due parti: 19 milioni € fanno parte del Fondo Coesione e Sviluppo, che fa a sua volta parte del Piano d’Azione e Coesione 2014-2020 (PAC). Questo fu creato nel 2011 per poter velocizzare le tempistiche dell’arrivo dei nuovi fondi europei, permettendo di controllare anche l’efficacia degli interventi. Il tutto in collaborazione con la Commissione Europea, che è l’istituzione che si occupa di tali finanziamenti. I restanti 23 milioni € invece sono stanziati dalla Regione Sardegna. Della cifra totale, in data odierna sono stati erogati circa 32 milioni €.
Il progetto, avviato il 20 giugno 2016 è attualmente ancora in corso. Durante questi anni, il sito ha attraversato diverse problematiche, con periodi di inattività anche lunghi che inevitabilmente hanno rallentato i lavori.