Il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra mette in evidenza l’importanza del tema “Diversity & Inclusion”, un argomento rilevante per oltre un terzo dei consumatori
La birra, una bevanda che evoca tradizione, cultura, convivialità e relax, si distingue come una “bevanda inclusiva”. Abbracciata dal 90% degli italiani, che la considerano adatta a tutti, indipendentemente da genere, età, provenienza o stili di vita. Questa concezione si integra perfettamente con l’attuale contesto in cui la “Diversity & Inclusion” rappresenta un tema sempre più rilevante per i consumatori, compresi gli amanti della birra. Tale approccio emerge chiaramente dalla recente indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, che ha esaminato il panorama birrario italiano sotto l’ottica dei consumatori e degli attori chiave della filiera, evidenziando il ruolo della birra e l’impegno della filiera stessa verso una maggiore inclusività. In questo contesto, sono stati coinvolti esperti come Mathieu Schneider, Project Director dei Brewers of Europe, l’organizzazione che rappresenta gli interessi di oltre 10.000 birrifici europei, per analizzare le tematiche di Diversity, Equity and Inclusion (DEI). L’indagine èha analizzato diverse interviste CAWI svolte dal 10/10/2023 al 19/10/2023, coinvolgendo un campione di 600 individui con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Diversità e inclusione, in un mercato di consumatori consapevoli
Dal CIB emerge che l’87% dei partecipanti all’indagine conosce il tema “Diversity & Inclusion“, associandolo principalmente all’accettazione delle differenze (39%), all’inclusione sociale (35%) e al riconoscimento dell’unicità individuale (19%). La Generazione Z si dimostra la più informata (93%), seguita dai Millennials. Il 36% del campione si sente personalmente coinvolto nelle tematiche DEI, con la Gen Z in misura maggiore (50%).
L’indagine rivela che l’89% degli intervistati considera la birra una bevanda inclusiva, condivisa tra Generazione Z, Millennials e Gen X. Le ragioni includono la sua ampia disponibilità globale (87%) e la capacità di creare un ambiente sociale aperto e rilassato (86%). Per il 36% di Gen Z e Millennials, la birra è la bevanda della condivisione per eccellenza. Apprezzate sono anche la bassa gradazione alcolica (82%) e il rapporto qualità-prezzo conveniente (81%). Per il 60% dei consumatori, la birra rappresenta un elemento legato alle tradizioni locali, veicolando la sperimentazione delle diversità culturali. Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra, sottolinea che la birra, con la sua capacità di unire passato e futuro, si configura come uno strumento per promuovere lo sviluppo sociale e l’integrazione. I dati confermano che, per i consumatori, la birra rappresenta socializzazione e promozione della diversità, unendo generazioni e influenzando positivamente una varietà di prospettive differenti.
Gender Gap e fasce d’età
Le constatazioni del CIB rappresentano un punto di partenza piuttosto che una conclusione definitiva. Emergono pregiudizi residui, come la percezione del target a cui la birra sembra maggiormente adatta. Il 57% degli intervistati la considera più idonea per gli uomini, mentre solo il 43% pensa che sia adatta alle donne. Questo divario di genere è evidente nella percezione della Gen X (58% vs 39%), coinvolgendo anche Gen Z (55% vs 41%) e Millennials (59% vs 42%). Alcune differenze si manifestano anche per fasce di età. La Gen Z, infatti, ritiene che la birra sia più adatta agli individui dai 25 ai 44 anni, mentre Millennials e Gen X estendono il target fino ai 54 anni.
Le dichiarazioni di Mathieu Schneider e Andrea Bagnolini
L’attenzione crescente delle persone appassionate di birra alle tematiche D&I sta influenzando l’intera industria europea della birra. I Brewers of Europe, rappresentativi di oltre 10.000 birrifici, sono protagonisti in questa direzione, promuovendo il ruolo positivo della birra in Europa. Mathieu Schneider, Project Director dei Brewers of Europe, sottolinea che la diversità è un punto di forza della birra, favorendo inclusione e apprezzamento attraverso politiche DEI. Schneider cita l’iniziativa “Proud to be Clear“. Lanciata nel 2015, questa iniziativa ha portato a risultati significativi come l’indicazione degli ingredienti su oltre il 95% delle birre vendute in lattina e bottiglia. I Brewers of Europe hanno mobilitato il settore con iniziative educative e una piattaforma web per condividere le migliori pratiche. Le tematiche D&I rimarranno prioritarie in eventi futuri come il Congresso EBC e il Brewers Forum 2024. Andrea Bagnolini di AssoBirra sottolinea l’impegno per promuovere la diversità e l’inclusione nella filiera birraria italiana, seguendo l’esempio dei Brewers of Europe. Le aziende associate e l’associazione stessa lavorano sistematicamente per promuovere un settore più aperto, equo e inclusivo.
Il lavoro della filiera
Per rendere la filiera birraria più inclusiva, è essenziale l’impegno dei player del settore. Secondo gli intervistati, le aziende e i produttori di birra potrebbero adottare diverse iniziative. La più significativa è garantire trasparenza riguardo ai processi di produzione e all’origine degli ingredienti, dimostrando un impegno per la qualità e la responsabilità (50%). Altre proposte includono ampliare la gamma di birre per rispondere a esigenze nutrizionali specifiche (48%), concentrarsi sulla sostenibilità ambientale e sociale (44%), offrire programmi educativi sulla birra e il processo di produzione per sensibilizzare i consumatori alle tradizioni birrarie globali (39%), e organizzare eventi tematici sulla diversità (38%).
La versione integrale dell’indagine del CIB è disponibile al seguente link.