Il Museo Archeologico “Ferruccio Barreca” a Sant’Antioco accoglierà la mostra fotografica “Fenici, la rotta del Sud”. A cura della fotografa Marina Federica Patteri, sarà scena dal 17 novembre al 17 dicembre
La posizione geografica della Sardegna ha reso l’isola un crocevia cruciale sulle rotte dei fenici. L’antico popolo ha fondato città e insediamenti, alcuni dei quali sopravvivono ancora oggi. Sulki ad esempio, oggi conosciuta come Sant’Antioco. Tuttavia, il susseguirsi delle epoche e delle popolazioni ha in gran parte celato le tracce di questa civiltà millenaria, offrendo però l’opportunità di ammirare quei paesaggi quasi come i primi navigatori fenici.
Un viaggio nel tempo
“Fenici, la rotta del Sud” è un racconto visivo attraverso l’obiettivo di Marina Federica Patteri, un itinerario che si snoda lungo questi luoghi intrisi di storia. Un viaggio ideale che converte la bellezza dei paesaggi costieri e la poesia che li caratterizza in una destinazione unica.
L’inaugurazione della mostra avverrà venerdì 17 novembre alle 18 presso il MAB, in collaborazione con la Casa di Prometeo, l’associazione Amici di Sardegna e l’Ente Concerti Iglesias Sardegna. Il tutto con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco, della Città Metropolitana di Cagliari e del Comune di Cagliari, nonché del Parco Storico Archeologico di Sant’Antioco.
Firma d’autrice
Marina Federica Patteri, nata a Dorgali nel 1985, è conosciuta per la sua sensibilità nel catturare la poesia e le suggestioni della natura mediterranea, soprattutto lungo le coste. Tra i suoi progetti spiccano “Approdi Mediterranei“, “Cagliari fantastiche realtà“, “Villaggio Pescatori“, “Finestra su Dorgali” e “Voci dalla Laguna“. Quest’ultimo è apparso in un volume fotografico edito da Kappabit. La sua incursione nel reportage fotografico dell’edizione 2020 delle celebrazioni in onore di Sant’Efisio ha ulteriormente evidenziato la sua maestria nell’arte della fotografia.
“Fenici, la rotta del Sud” promette di trasportare il visitatore in un’esperienza visiva e culturale senza tempo. Invitandolo a immergersi nelle tracce affascinanti di una civiltà antica che ha lasciato un’impronta indelebile sulle coste sarde.