Ugo Intini, l’autore, Ex Deputato e giornalista ed esponente storico del Partito Socialista Italiano
Ugo Intini, politico, giornalista, esponente storico del Partito Socialista Italiano, Direttore dell'<<Avanti!>> e de <<Il Lavoro di Genova>>, oltre che stretto collaboratore di Craxi in quanto membro della segreteria e portavoce del partito e suo rappresentante nell’Internazionale Socialista è l’autore di “Testimoni di un secolo”, un’importante testimonianza del 1900.
“Testimoni di un secolo” è composto di 32 brevi capitoli cascuno dedicato ad un testimone scelto per raccontare un periodo storico o un tema specifico, in tutto sono 48, la narrazione è corale, perchè attorno a loro si muovono altre decine di protagonisti e comprimari. Nel suo libro Intini presenta il vantaggio di costruire la narrazione su ciò che ha ascoltato personalmente dalla viva voce dei protagonisti.
“Il vecchio Nenni usava spesso citazioni che erano di grande insegnamento come -afferma Ugo Intini, giornalista ed esponente storico del Partito Socialista Italiano -, “c’è sempre uno puro più puro che ti epura”, mi pare vero anche al giorno d’oggi. Certo però che più degli insegnamenti conta l’eredità che si lascia ai giovani che si rivela disastrosa”.
L’amicizia con Craxi
“Lei mi ha chiesto in particolare un aneddoto della mia amicizia con Craxi -continua Intini-, credo che fosse mio amico, ma non lo so con certezza, perchè non mostrava i suoi sentimenti, era un curioso mix di aggressività e timidezza. Proprio la timidezza lo rendeva estremamente chiuso e riservato. Le racconto una cosa fino agli anni 70 il direttore politico dell'<<Avanti!>> era appunto Craxi, mentre io ero solo il direttore responsabile. L'<<Avanti!>> fu protagonista della battaglia per liberare Moro anche accettando di trattare con le brigate rosse, fummo isolati come si sa”.
Il sequestro del giudice D’Urso
“Due anni dopo fu sequestrato il giudice D’Urso, questa volta ci fu un lieto fine -conclude-, le brigate rosse, per liberarlo, chiesero la pubblicazione dei loro comunicati e i grandi quotidiani vedi <<Il Corriere della sera>> si ribellarono contro questa prospettiva. Feci un pezzo intitolato: <<La carta non vale la vita umana>>. Era un venerdì sera, la camera era riunita e in quel momento tutto ciò esplose come una bomba. Craxi era irreperibile, perchè nel fine settimana tornava a casa, successivamente fu raggiunto e mi chiamò subito ordinandomi di sospendere l’articolo. Gli risposi che mi aveva autorizzato lui e poi che era impossibile, perchè ormai era già in fase di pubblicazione. Tirò giù il telefono e non mi parlò più da quel momento in poi”.