L’associazione Raimundu in campo per promuovere con i giovani i temi dell’inclusione, del riciclo, della mobilità green e della riduzione della plastica
Alle fasi finali la quarta edizione del progetto ‘MediterranEU’, capofila l’associazione Rumundu. Due hackathon ad Alghero e Quartu per scegliere i progetti per i giovani che proseguiranno.
Dalla scuola plastic free alla riqualificazione di zone di pregio della propria città, dai concerti ecologici al sistema di riciclo dell’acqua per l’orto, passando per una mobilità cittadina più sicura ed eco-sostenibile, l’aumento delle aree verdi nei centri abitati o il riuso e il riciclo della posidonia spiaggiata.
Sono in totale 24 i progetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica ideati da 80 ragazzi sardi tra i 16 e i 19 anni, divisi in squadre, che partecipano al progetto europeo ‘MediterranEu – Giovani che cambiano il mondo’, format realizzato e implementato dall’associazione Rumundu, capofila del progetto e fondata da Stefano Cucca.
Il progetto si avvale del supporto della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, in collaborazione con la Fondazione Alghero, con i Comuni di Alghero e Quartu Sant’Elena e l’associazione Rondine Cittadella della Pace.
È la quarta edizione del progetto, partito con l’obiettivo di promuovere una nuova forma di imprenditoria giovanile con ricadute positive sul territorio e di insegnare ai ragazzi a fare impresa immaginando nuovi modelli di sviluppo basati sull’economia circolare.
Rumundu opera in quest’ambito per formare una nuova giovane classe dirigente che abbia le competenze e le capacità di invertire la rotta.
Un progetto interessante dunque quello che mette in campo l’associazione Rumundu in cui i giovani sono chiamati a mettersi in campo e in discussione su temi centrali nel contesto globale contemporaneo.