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Microbiota, la chiave per la lunga vita

Invecchiare in buona salute, il segreto è nel microbiota

Un tassello importante nelle definizione del quanto e del come un essere umano possa invecchiare

Il microbiota intestinale è un ecosistema ad altissima densità composto da miliardi di microrganismi prevalentemente (anche se non esclusivamente) ospitati nel nostro intestino. Di fatto agisce su molteplici aspetti della fisiologia umana con particolare riferimento al regolare funzionamento del sistema immunitario. Inoltre è centrale per le corrette dinamiche del metabolismo energetico (soprattutto grassi e carboidrati). Il microbiota intestinale sembra rappresentare un tassello importante nelle definizione del ‘quanto’ e del ‘come’ un essere umano possa invecchiare.

E’ possibile individuare la presenza nel nostro organismo di batteri in grado di garantirci un invecchiamento di successo? E, se si, con quali strumenti è possibile identificarli? Ciò che attualmente emerge da studi sempre più precisi, è che esiste una sorta di ‘zoccolo duro del nostro microbiota. Questo è costituito da alcune specie batteriche che vivono in vicendevole equilibrio con l’organismo ospitante e al quale forniscono un importante contributo in termini di salute. Nel concreto produce acidi grassi a corta catena’ (Sfca) , fondamentale per l’equilibrio metabolico.

Oggi, lo sviluppo e la messa a punto di nuovi metodi d’analisi del microbiota intestinale fondati sulla identificazione del suo specifico patrimonio genetico grazie a tecniche di diagnostica molecolare, ne hanno permesso una caratterizzazione dettagliata e completa e, conseguentemente, un’eventuale correzione pianificata attraverso opportune strategie integrative.

Microbiota, cosa cambia col passare degli anni?

Ma se esiste ed è documentata la presenza di componenti batteriche ‘di supporto all’età che avanza, perché le modalità dell’invecchiamento possono variare così tanto da soggetto a soggetto? Purtroppo l’abbondanza delle specie batteriche ‘benefiche’, nel grande contesto della cosiddetta ‘flora intestinale’, tende a ridursi quantitativamente e qualitativamente con il progredire dell’età. Ciò che rende possibile la crescita contestuale di specie opportuniste che, approfittando di eventuali spazi lasciati liberi da altri abitanti dell’intestino, occupano impropriamente postazioni strategiche generando condizione progressive  di squilibrio, a loro volta in grado di favorire l’insorgenza di stati infiammatori.

About Walter Zedda

Walter Zedda, 36 anni, Monserrato (CA). Dopo aver conseguito il diploma in ragioneria presso l' ITC Leonardo da Vinci nel 2008, dedico diversi anni al mondo del lavoro. Spaziando dal settore commerciale, dello sport e dell'intrattenimento fino a quello dell'assistenza socio- sanitaria, ho modo di arricchire le mie competenze umane e professionali, nonché di accedere ad una quantità di conoscenze che mi consente di osservare la società con uno sguardo ampio. Nel 2014 maturo dal punto di vista professionale ma, non ancora appagato dalle scelte fatte, decido di intraprendere la carriera universitaria nel ramo della politica, settore che amo profondamente e nel quale mi cimento da attivista. La mia esperienza nel settore è arricchita da due candidature al consiglio comunale di Cagliari. Mi laureo in corso e a pieni voti presso la facoltà di Scienze politiche (Unica) con la specifica in Relazioni Internazionali. Nel 2022 scelgo una magistrale di nuova attivazione: SIC - Innovazione Sociale e Comunicazione. Questa mi da modo di arricchire ulteriormente il mio background culturale e soprattutto di definire e regolare meglio una mia caratteristica innata: la loquacità. Attualmente collaboro con "Radio Unica" da tirocinante, scrivo per la testata giornalistica "Football news 24" e curo l'obbiettivo "Sviluppo e Comunicazione" presso il Comitato di Cagliari della "Croce Rossa Italiana".

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