L’80% delle malattie rare ha un’origine genetica, ma una quota del 20%, in particolare problematiche oncologiche, può avere elementi ben noti dagli affetti del cambiamento climatico.
Sanità green per la salute della popolazione e il benessere del Pianeta. È questo il tema emerso nel corso degli “STATI GENERALI SULLE MALATTIE RARE – FOCUS NORD ITALIA: LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, TRENTINO-ALTO ADIGE”: evento promosso da Motore Sanità e portato all’attenzione di Istituzioni, professionisti e Associazioni da parte dell’Osservatorio Innovazione.
Due giorni di lavoro, l’11 e il 12 maggio a Bergamo, presso la sede della Fondazione ARMR (Aiuti Ricerca sulle Malattie Rare), guidata dalla Presidente Daniela Gennaro Guadalupi. Un “viaggio multiprofessionale e multilivello” per accendere i riflettori sulla ricerca – guidato dall’obiettivo comune di raggiungere l’uniformità e la personalizzazione delle prestazioni su tutto il territorio nazionale – che si è tenuto in contemporanea con gli Stati Generali Buona Salute di Milano, focalizzato sul tema del Global Health, per la promozione della salute a tutto campo.
La sanità produce più CO2 dell’intero trasporto aereo
Basti pensare che gli ospedali sono tra i primi consumatori di energia (superiore di circa 3 volte a quello abitativo) e che il settore sanitario – attraverso la gestione degli edifici, l’erogazione dei servizi, l’utilizzo di farmaci, dispositivi medici e tecnologie sanitarie, lo smaltimento dei rifiuti, l’alimentazione e i trasposti – contribuisce con il 4-5% al totale delle emissioni in atmosfera di gas clima-alteranti, più o meno il doppio dell’intero trasporto aereo.
Possiamo prendere come esempio i mille test del sangue che producono l’equivalente di CO2 di 700 chilometri percorsi in automobile, mentre una singola risonanza magnetica produce l’equivalente in CO2 di un’auto che percorre 145 chilometri.
Come ha sostenuto Antonio Bonaldi, Presidente di Slow Medicine e socio fondatore della Società Italiana di Health Technology Assessment, date le rilevanti ricadute sulla salute l’80% delle malattie rare ha un’origine genetica, ma una quota del 20% (in particolare sulle problematiche oncologiche) può avere elementi ben noti dagli affetti del cambiamento climatico. Ha sostenuto inoltre che i medici e professionisti sanitari dovrebbero essere in prima linea nell’opera di contenimento delle emissioni di CO2.