Francesca Reggiani in “Gatta Morta”: al ‘Teatro Civico’ di Sinnai, l’opera di Walter Lupo, Francesca Reggiani, Gianluca Giugliarelli
Francesca Reggiani presenta “Gatta Morta”, Giovedi 20 aprile – h. 21.00 al ‘Teatro Civico’ di Sinnai. Autori: Francesca Reggiani, Valter Lupo, Gianluca Giugliarelli
La tournée nell’Isola è iniziata l’11/3 al Teatro Tonio Dei di Lanusei e il 12/3 al Teatro Garau di Oristano per La Grande Prosa del Cedac. Prosegue ora, in primavera, giovedì 20 aprile, alle h. 21,00 al Teatro Civico di Sinnai all’interno della Stagione 2022-2023 “Empatia” in collaborazione con l’Effimero Meraviglioso e si concluderà giovedì 27 aprile alle 21,00 al Comunale di San Gavino Monreale.
Lo spettacolo di Francesca Reggiani s’intitola “Gatta Morta”: eppure, la camaleontica attrice comica ci tiene a precisare di “non identificarsi con il titolo”. D’altro canto, precisa che “gatta morta” è l’accezione negativa con cui si usa definire le donne che si fingono timide e innocenti, per ghermire le proprie prede, e non vale per gli uomini. Un uomo che si comporta allo stesso modo, male che vada, è un simpatico seduttore, un ‘piacione’, come dicono a Roma, se non un playboy fatto e finito! Disparità di vedute. Due pesi e due misure, come sempre, quando si parla dei complicati rapporti tra uomini e donne.
Le parole dell’eclittica attrice romana
Ha raccontato l’attrice: “E’ uno spettacolo leggero, ma soprattutto si ride: come diceva Gigi, ‘a fa’ piagne so’ bboni tutti'”.
Una pièce sulle pari opportunità e contro le discriminazioni.
“Per esempio l’età – ha spiegato la Reggiani – se un uomo ha facilità a piacere, a sedurre pure da vecchio, una donna a 50-60 anni è considerata anziana. Penso alle mie amiche, tutte single, separate da 10 anni che non riescono a trovare un nuovo amore”.
Le differenze non finiscono qui. Ha proseguito Francesca Reggiani: “Anche nello spettacolo, a parte eccezioni come ‘La tv delle ragazze’, in cui 30 anni fa cercavamo di dare voce alle donne, affermarsi per un’attrice comica è più difficile. Come se l’ironia potesse appartenere solo al mondo maschile – ha denunciato l’artista – eppure basta pensare ad Anna Marchesini e a Delia Scala, così moderne e così ironiche”.
I temi di un assolo ma con mille voci
Ma “Gatta Morta” di Francesca Reggiani, naturalmente, è anche altro. Prende a pretesto la caratteristica principale della ‘gatta morta’, ovvero la capacità di manipolare gli altri, per raccontare le sabbie mobili del nostro tempo. Si dipana nell’incerto confine tra vero e falso, tra sentimenti e risentimenti, tra buoni visi e cattivi giochi. La politica, i social, l’informazione… Francesca Reggiani affida a brucianti monologhi le sue riflessioni, mette in scena un diario di quotidiane follie e dà voce alle star del circolo mediatico: scienziati, virologi, cuochi, opinionisti e ministri della provvidenza. Tutti uniti e vaccinati per spiegarci la vita al tempo della pandemia. É un “one woman show”, quello della Reggiani, l’eclettica artista romana, dai formidabili risvolti comici, che assicura risate e buonumore.