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Inquinamento marino

Obiettivo14 dell’agenda 2030: proteggere oceani e biodiversità

Obiettivo14 mira a prevenire e ridurre entro il 2025 l’inquinamento marino di tutti i tipi. In particolare l’inquinamento proveniente dalle attività terrestri, compresi i rifiuti marini e l’inquinamento delle acque.

Sono 17 i punti del programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. I punti sottoscritti nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. 17 punti per creare un futuro più inclusivo, ridurre le diseguaglianze e contrastare fame, povertà e disparità sociali. L’avvio ufficiale degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile è iniziato nel 2016, quando è stata indicata la strada da percorrere, con l’impegno di raggiungere gli obiettivi entro il 2030.

Al punto 14 si affronta il tema della “Vita sott’acqua“. L’obiettivo 14 mira a ridurre in modo significativo, entro il 2025, tutti i tipi di inquinamento marittimo. Già entro il 2020 gli ecosistemi marini e costieri dovranno essere gestiti e protetti in modo sostenibile. Entro il 2020 anche la pesca dovrà essere disciplinata in modo efficace. Per porre un limite alla pesca eccessiva nei mari, le attività illegali dovranno essere sradicate entro il 2020. Inoltre, determinate forme di sovvenzioni alla pesca dovranno essere vietate.

L’inquinamento e lo sfruttamento eccessivo degli oceani causano un numerosi problemi. Problemi che riguardano il pericolo acuto per la diversità delle specie, l’acidificazione dei mari e l’aumento dei rifiuti di plastica. Oltre alla pesca e allo sfruttamento a livello industriale delle risorse marine, anche i mutamenti climatici sono causa di una pressione sempre maggiore sugli ecosistemi.

“Entro il 2030 bisogna aumentare i benefici economici derivanti dall’uso sostenibile delle risorse marine per i piccoli stati insulari e i paesi meno sviluppati, mediante la gestione sostenibile della pesca, dell’acquacoltura e del turismo. L’aumentare delle conoscenze scientifiche, si sviluppa la capacità di ricerca e di trasferimento di tecnologia marina, tenendo conto dei criteri e delle linee guida della Commissione Oceanografica Intergovernativa. L’obiettivo è quello di migliorare la salute degli oceani e migliorare il contributo della biodiversità marina per lo sviluppo dei paesi in via di sviluppo. E’ necessario assicurare ai piccoli pescatori artigianali l’accesso alle risorse e ai mercati marini, migliorare la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse tramite l’applicazione del diritto internazionale”.

About Chiara Gattor

Studentessa di Scienze della Comunicazione Cagliari. Appassionata di musica, sport e cinema.

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