
Ai microfoni di Unicaradio stasera abbiamo il Dott. Sergio Mameli, pioniere della Medicina del Dolore sarda, docente universitario, organizzatore di congressi, maratoneta.
Il Dott. Sergio Mameli, pioniere della Medicina del Dolore sarda, è il Direttore del Centro di Medicina del Dolore all’Oncologico di Cagliari. Il Centro da lui diretto è l’hub (nodo nevralgico) di riferimento regionale: il Dott. Mameli è il massimo esperto delle principali tecniche antalgiche praticate in Italia.
È docente a contratto di Medicina del Dolore nella scuola di specializzazione di Odontoiatria di Cagliari e in un Master di 2° livello della Sapienza di Roma. Negli scorsi anni è stato Presidente della Società SICD-Federdolore (Associazione Nazionale degli Algologi) e organizzatore di Congressi regionali e nazionali. La sua attività medica si combina bene con la figura di maratoneta, che riveste da oltre 25 anni, con tantissime maratone effettuate in giro per il mondo.
Direttore del centro hub regionale di Medicina del Dolore
Il Dott. Sergio Mameli, pioniere della Medicina del Dolore sarda, ci spiega che ‘algologo‘ (da algos = dolore, in greco) è il termine corretto per definire il medico che si occupa di dolore. L’algologo, deve scoprire le cause e i diversi meccanismi patogenetici che determinano il dolore nel paziente sofferente, che a lui si rivolge. Fatta diagnosi del meccanismo alla base del dolore, deve indicare le terapie e i trattamenti per risolverlo. Tali trattamenti, farmacologici e chirurgici, possono essere effettuati da lui stesso o da altri specialisti in grado di risolvere il problema.

La cura del dolore legato a patologie tumorali e degenerative
Spiega il Dott. Mameli, che Il Centro dell’Oncologico segue in particolare le patologie dolorose legate ai tumori. “I tumori – sottolinea – hanno meccanismi di scatenamento del dolore che sono analoghi alle altre patologie”. Nel Centro, attualmente, sono seguite anche tutte le altre sindromi dolorose legate a patologie degenerative: mal di schiena, nevralgie, dolori muscolari, etc. “Queste forme di dolore cronico – chiarisce – sono definite ‘benigne’ erroneamente, perché nessun dolore è benigno”. “Di volta in volta si deve individuare il ‘pain generator’ (il fattore che genera il dolore), così da poterlo trattare. Anzi – riferisce – il numero di pazienti con dolore non correlato a tumore che sono seguiti nel Centro è superiore ai pazienti oncologici”. “Il dolore persistente e cronico incide per il 19-26% della popolazione”, rimarca. “Questo porta a numeri spaventosi: almeno una volta nella vita, tutti hanno forme dolorose complesse, e colpisce che molti non trovino risposte adeguate per malattie dolorose a sé stanti e spesso invalidanti”.
La diffusione dei centri di Medicina del Dolore in Sardegna
“Sono rari i centri in cui si possa curare il dolore in Sardegna, come accade nel resto dell’Italia”. puntualizza il Dott. Mameli, pioniere delle Medicina del Dolore. “Eppure per la cura del dolore esiste una legge ad hoc, la legge 38/2010, che ha avuto scarsissima applicazione e tutela il cittadino per la cura del dolore”. Prosegue dicendo “Spesso si fa molta confusione tra Medicina del Dolore e Cure Palliative. Il discorso delle Cure palliative è diverso, molto più ampio. Nelle Cure palliative il dolore è una delle componenti della sofferenza del paziente, spesso a fine vita, insieme all’ansia, la depressione, lo sconforto. Sono due discipline complementari ma distinte nella loro finalità”.
La riduzione dell’organico medico del Centro dell’Oncologico
Dal 2019 il numero dei medici del Centro dell’Oncologico si è dimezzato: da 8 medici si è ridotto a 4. Spiega il Dott. Mameli “Questo è legato alla grossa crisi post-pandemica del settore sanitario. Il paziente con dolore non può aspettare mesi o addirittura anni e l’obiettivo del Centro è quello di dare risposte immediate ai pazienti, per evitare le liste d’attesa infinite“. Precisa il Dott. Mameli, come i medici del reparto trasferiti o pensionati non siano stati sostituiti. “La Medicina del Dolore fa parte della disciplina di Anestesia e Rianimazione: spesso molte Scuole di specializzazione non fanno fare il percorso formativo in Medicina del Dolore. Il percorso di Anestesia e di Rianimazione è invece inderogabile. Gli specialisti che forma l’Università, pertanto, sono assorbiti dalla enorme richiesta di anestesisti, in carenza cronica su tutto il territorio nazionale”. Aggiunge poi: “Sono in attesa, spero prima del mio pensionamento, di un concorso dedicato, specifico per l’assunzione solo di Algologi, così da realizzare la Rete Regionale di centri Hub e Spoke. La rete garantirebbe pari trattamento ai pazienti affetti da dolore cronico che si rivolgono al servizio in qualsiasi punto della Sardegna”.
La sanità pubblica in crisi, quella privata in espansione
Il sistema del welfare in Italia è in grave crisi, a rischio di sostenibilità. “Il problema della sanità non dovrebbe vedere questa alternanza conflittuale tra sanità pubblica e privata“, sottolinea il Dott. Mameli, che è stato uno dei pionieri della Medicina del Dolore in Sardegna. “II tema è molto attuale”. Precisa: “Il privato potrebbe essere una grossa risorsa, se regolamentata e governata, ma dove la governance spetta al pubblico. Il privato dovrebbe essere di supporto alla medicina pubblica, come due ingranaggi che vanno insieme, essendo la sanità privata di gran lunga migliorata. Potrebbe conseguirne un’unione che fa la forza“.
I prossimi eventi organizzati a Cagliari
Il prossimo evento che sta organizzando il Dott. Mameli si intitola ‘Kalaris 10 2023‘ e si terrà il 7 maggio. Ci illustra entusiasta: “Questa manifestazione nasce come momento di condivisione e divulgazione ai cittadini della legge 38/2010, che tutela il diritto alla cura del dolore”. Sottolinea: “Vede il connubio tra la Onlus ‘Insieme contro il dolore‘ e una società sportiva, per una camminata, corsa di 10 km nel Lungomare del Poetto. Sarà aperta anche agli amici dell’uomo a quattro zampe, la ‘Dog Run 3 km’. Lo scopo della manifestazione, tuttavia, è soprattutto quello di sottolineare l’obbligo alla cura del dolore“.

Le maratone in giro per il mondo
Il Dott. Mameli, oltre che pioniere della medicina del Dolore , è un maratoneta di lungo corso, pratica sportiva che è la sua grande passione. Osserva: ” La maratona è di supporto alla mia attività in sala operatoria: mi aiuta a scaricare le tensioni e ad essere più resistente alla fatica. La maratona è una prova di resistenza e di ‘testardaggine‘ per riuscire a coprire i 42 km spesso solo con la forza della mente, quando le energie fisiche si spengono”. Si entusiasma: “La grossa soddisfazione è arrivare alla fine di un’enorme fatica, per il semplice ma agognato gesto del taglio del traguardo. Proprio la settimana scorsa ho ‘chiuso’ la Maratona di Roma 2023, giungendo al traguardo con il sorriso, nonostante la mia veneranda età”.
L’invito ai giovani medici a dedicarsi alla Medicina del Dolore
Il Professor Sergio Mameli, è un pioniere della Medicina del Dolore in Sardegna. Il nostro incontro, lungo e franco, si conclude, pertanto, con un appello accorato agli Studenti di Medicina che seguono Unicaradio, voce via etere dell’Università: “Divinum opus est sedare dolorem! Chi si avvicina alla nostra disciplina ha la grande soddisfazione di alleviare il dolore inutile e di portare aiuto a chi soffre in silenzio, molte volte senza trovare risposte. Il nostro è un lavoro spesso molto gravoso ma ricco di grandi soddisfazioni“.